Hacker Attivismo e Libertà d’Informazione

1 Ottobre 2012 • Digitale • by

Sul fenomeno di Anonymous, gruppo di hacker attivisti, ombrello sotto il quale è racchiusa una vera e propria subcultura di Internet, si è detto di tutto e di più, tanto da spingere giornali e giornalisti a parlare di cani sciolti, recuperando dall’armamentario da bassa sociologia categorie ed etichette nati nei movimenti indiani metropolitani del ’77, arrivando a definirli gli hippy della Rete.

A fare chiarezza sul fenomeno arrivano ora due libri d’inchiesta di due donne, due giornaliste.

Il primo, realizzato da Antonella Beccaria, giornalista, scrittrice e blogger, è “Anonymous Noi Siamo la Legione”, il motto degli hacker attivisti, pubblicato a maggio di quest’anno da Aliberti Editore. All’origine del libro, come spiega lei stessa, c’è la volontà di tributare un merito indiscutibile: combattere per la libertà di informazione.

L’autrice ha letto e navigato molto in Rete, basti dire, a titolo esemplificativo, che il suo blog è attivo dal 2004. Ha parlato a lungo con degli «anonimi» italiani, facendosi raccontare come funziona, cioè come si prendono le decisioni, quale la discussione dentro Anonymous. Ha tessuto una trama molto accurata dei mille fili che ha incontrato e raccolto nel suo lavoro di indagine.

Le parti più interessanti del volume sono quelle che raccontano l’intervento di Anonymous a fianco delle rivolte tunisine, egiziane, degli indignados spagnoli, degli studenti inglesi, del movimento NoTav. La vera differenza tra la loro attitudine hacker e quella dei loro fratelli maggiori sta proprio nel cercare un legame tra le rivolte dentro la Rete e le rivolte al di fuori delle schermo.

Il secondo, pubblicato non più tardi di venerdì 28 ottobre scorso e già nella top ten dei libri più venduti su Book Republic, scritto da Carola Frediani, giornalista e co-fondatrice dell’agenzia di fornitura di contenuti effecinque, scrive soprattutto di nuove tecnologie, cultura digitale e ambiente per l’Espresso, Wired, Corriere della Sera, Sky.it e Il Secolo XIX con dieci anni di esperienza alla società di web design e web content Totem, di Franco Carlini, è l’Ebook-saggio  “Dentro Anonymous. Viaggio nelle legioni dei cyberattivisti”.

Il libro parte  dall’analisi del movimento di hacktivisti dopo l’ondata di arresti internazionali, l’ultimo di circa 15 giorni fa, passando per gli strumenti utilizzati e le azioni realizzate. In apertura vi è un dizionario della terminologia tecnica utilizzata, tipo SQL Injection o Deface, che consente anche al lettore meno esperto di comprendere senza problemi. A corredo, nella parte conclusiva, vi è invece una cronologia degli eventi principali, dal 2003, con la nascita di 4chan.org, bacheca di immagini online che ha facilitato l’aggregazione di Anonymous, sino all’agosto 2012.

Libro d’inchiesta realizzato dopo oltre due anni in cui Carola Frediani ha conosciuto direttamente ilmondo dei cyberattivisti  attraverso IRC, una chat in cui gli utenti Anonymous, appunto, si rendono anonimi prima di collegarsi.

Si inizia dal caso di Sabu, nickname di Hector Xavier Monsegur, leader del movimento arrestato nel giugno del 2011 e da allora spia, traditore, collaboratore dell’FBI, per poi analizzare le molte teste, quelle che l’autrice definisce Idra ispirandosi alla mitologia greca,  e ovviamente il caso, ed anche la lezione di WikiLeaks. Numerosi i casi analizzati, sia a livello internazionale con l’operazione Free Assange e il caso TrapWire, che in specifico riferimento alla realtà italiana attraverso l’illustrazione e l’analisi, per citarne alcuni, degli attacchi alle università italiane e al Cnaipc, i retroscena sull’attacco a Paniz e Grillo sino a quello recentissimo dell’Ilva di Taranto.

Entrambi i libri sono un importante contributo per riflettere sulle sfide di un movimento di “senza volto” che si propone di difendere la libertà di espressione e la libera circolazione delle informazioni contro forze che invece spingono per esercitare un controllo sempre più stretto sulla Rete preoccupate di nascondere quello che invece i cittadini, le persone, hanno assolutamente il diritto di conoscere.

A margine, infine, si segnala HoneyMap, mappa interattiva che segnala in tempo reale i ciber-attacchi nel mondo.

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