Evoluzione dell’Audience Online e
Attenzione alle Notizie

15 Ottobre 2012 • Digitale • by

Si è concluso giovedì lo IAB Forum, due giorni di punto della situazione sullo stato dell’essere e le prospettive per il digitale in Italia.

Nella seconda giornata Enrico Gasperini, Presidente Audiweb, ha proposto la sua analisi sull’evoluzione dell’audience online basata, ovviamente su dati macro dell’istituto di rilevazione.

Oltre alla crescita numerica delle persone che hanno accesso al Web in Italia (+8,3% a giugno 2012 rispetto a giugno 2011) si assiste anche ad un profondo cambiamento sia per quanto riguarda il profilo socio – demografico che a livello di fruizione.

Significativa la crescita delle fasce di popolazione una volta più appannaggio della TV, con i giovani sempre più online (+29,6% per la fascia 16‐34 anni) e del segmento delle casalinghe (+57,2%).

15 milioni di utenti (dato trimestrale cumulato) accedono alla Rete dal proprio telefono cellulare e 2 milioni di persone, il 4% della popolazione tra gli 11 ed i 74 anni accede ad Internet da tablet. Per entrambi i device è forte la sovrapposizione con altri luoghi e supporti. Ennesima evidenza di come durante il corso della giornata una fascia della popolazione utilizzi più mezzi per accedere al Web combinandone l’utilizzo che per quanto riguarda i tablet è prevalentemente serale e da casa.

Crescono il consumo di news (+10%) e video (+9,7%), l’interesse verso l’e-commerce (+11%) e il tempo dedicato ai social network  che con 6 ore e 52 muniti nel mese rappresentano un terzo del tempo speso online e giocano un ruolo importante nella fruizione indiretta dei contenuti online ed in particolare per l’informazione online per la quale si assiste al +75% di traffico alle edizioni online dei quotidiani proveniente dai social network.

Se, come detto, il comparto delle notizie attira sempre più persone, posizionandosi al settimo posto tra le 25 categorie “top” e raggiungendo il 18,5% dell’audience nel mese (pari a circa 5,2 milioni di individui), come mostra la tabella, è dolente il dato sul tempo speso sui siti d’informazione con un calo del 18,9% rispetto al giugno 201, passando da 1 ora ed 8 minuti a 55 minuti nel mese.

Si tratta di un dato che, a parità di errore statistico, evidenzia come via sia una diminuzione del livello di attenzione ed interesse nei confronti dei quotidiani online, sia nella versione digitale di quelli cartacei che per i pure players. Problema che l’accesso, effettuato prevalentemente attraverso i motori di ricerca, acutizza evidenziando un basso grado di fidelizzazione.

Se, come giustamente sosteneva Marco Pratellesi, il coinvolgimento del lettore, a cominciare dal tempo speso appunto, è una variabile significativa per stabilire la soddisfazione dell’audience, e di riflesso anche l’attrattività per gli investitori pubblicitari e dunque l’effettiva sostenibilità economica, è chiaro che l’offerta dei media e del giornalismo appare nel complesso non soddisfacente, debole sia per nei confronti delle persone che degli investitori pubblicitari evidenziando quanto sia ancora lungo e difficile il percorso da compiere.

 

 

 

 

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