Come cambia la dieta mediatica degli italiani

22 Aprile 2013 • Giornalismo sui Media • by

È giunta alla terza edizione la ricerca sui cambiamenti del consumo di informazione in Italia svolta da News-Italia, osservatorio sulle nuove forme di consumo di informazione e sulle trasformazioni dell’ecosistema mediale, “costola” di ricerca dell’Università di Urbino.

I risultati saranno presentati al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia ma, in veste di moderatore della presentazione di Lella Mazzoli e Fabio Giglietto, sono in grado di anticiparne una parte.

I risultati si basano su interviste telefoniche ad un campione di 1023 persone rappresentativo della popolazione italiana di età superiore ai 18 anni condotte tra il 13 ed il 19 dicembre 2012.

La motivazione principale ad informarsi è generata da un  senso civico, dal “dovere sociale” ad essere informato. Informazione che però nel giudizio dei rispondenti è “schierata”, partigiana, di parte, con il 73% che condivide molto o abbastanza l’affermazione “Oggi la maggior parte delle fonti di informazione è schierata”.

La televisione generalista nazionale resta ovviamente il mezzo per informarsi con una maggior penetrazione ma si assiste ad un calo rispetto alle ricerche del 2011 e 2012 passando dal 91% della prima rilevazione all’attuale 88%, mentre restano stabili le televisioni locali al 58%. I quotidiani nazionali passano dal 63% del 2011 al 55%, un calo di oltre il 13%, non il peggiore in assoluto con la radio che scende dal 57% al 47% nello stesso periodo ed i quotidiani locali in flessione dal 59% al 49% ( entrambi al -17% di penetrazione).

Internet balza al secondo posto dopo la televisione come fonte d’informazione passando dal 51% del 2011 all’attuale 62% (+21%). Un consumo di informazione su internet in crescita che è trasversale a tutte le fasce di età ma che ha il maggiore sviluppo tra coloro di età compresa tra i 30 ed i 49 anni.

Il sito web di un quotidiano nazionale o locale è la principale fonte di informazione in Rete. Facebook si colloca al quinto posto come fonte di informazione ricevuta da amici o parenti, seguito al sesto posto dalle testate all digital quali HuffingtonPost Italia, Il Post, Dagospia ed altri; testate digitali, solo online che registrano una crescita del 10% rispetto all’anno precedente. La minor penetrazione di Twitter in Italia viene confermata anche in questo caso con la posizione al fondo della classifica sia per quanto riguarda amici e parenti che giornalisti; il newswire per eccellenza insomma è ancora marginale nell’ecosistema del informazione italiano.

Nel complesso la condivisione di notizie, di informazione attraverso Facebook e/o Twitter pesa il 23%. Una quota rilevante pari a quella di portali come Libero-Virgilio Noitizie e MSN.

Infine, notizie nazionali, meteo e salute sono i temi di maggior interesse.

Resta aperta la domanda sulla qualità della lettura di informazioni su internet e sul tempo dedicato alla lettura. Sarà la prima domanda, la prima bonaria provocazione durante la presentazione completa dei risultati mercoledì 24 aprile.

 

 

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