Carta deontologica e precariato al centro della convention fiorentina

10 Ottobre 2011 • Cultura Professionale, Giornalismi • by

Due giorni passati al cinema Odeon di Firenze a parlare dei problemi gravi del giornalismo italiano soprattuto di quello precario. Molte discussioni anche fortemente accese. Una denuncia forte e vibrante contro le pratiche di editori e colleghi. La presa di coscienza che in Italia ci sono delle nuove generazioni di giornalisti che lottano e non molleranno per un giornalismo vero e diverso. Il primo sciopero dei collaboratori delle redazioni dell’Unità. La fotografia di un “vecchio giornalismo” e dei relativi editori ancora arroccati. Una Carta di Firenze redatta in bozza, discussa, poi rivista e ora al vaglio del Consiglio dell’Ordine. Queste le immagini più nitide rimaste nella memoria della due giorni a Firenze per parlare di “Giornalismi e Giornalisti, Libera stampa liberi tutti”.

Alla convention fiorentina del 7 e 8 ottobre hanno partecipato circa 300 giornalisti.  La mattinata di venerdì è stata dedicata ad una specie di grande confessione collettiva delle ingiustizie subite con racconti a microfono aperto di collaboratori, free lance, precari e non solo. A seguire il video di una serie di interviste che hanno cercato di indagare quanto i cittadini giudichino essere i guadagni dei giornalisti italiani, con risposte spesso interrogative o decisamente imprecise.

Nel primo pomeriggio del venerdì in piazza della Signoria quasi 200 giornalisti hanno realizzato un presidio in cui i diversi coordinamenti di precari hanno raccontato le loro storie ai cittadini. (video youtube) “Noi siamo quelli che ci mettono la faccia. Siamo quelli che gli editori guardano in cagnesco”. – Raccontano i precari – “Senza il nostro lavoro molte testate non uscirebbero. Metà dei giornalisti che lavorano nei giornali non hanno un contratto regolare. Chiediamo più dignità” – E poi “Non è solo un problema dei giornalisti. L’equa retribuzione è un diritto per tutti i cittadini. Perché un’informazione precaria è una democrazia precaria. Che siano i direttori e gli editori dei giornali a pagare”. Dopo il presidio i partecipanti si sono divisi in quattro diversi gruppi che hanno discusso la carta di Firenze proponendo delle modifiche e delle migliorie al testo.

Nelle stesse giornate i collaboratori delle redazioni di Roma, Milano, Firenze e Bologna e i corrispondenti regionali dell’Unità hanno scioperato per protestare contro le loro condizioni di lavoro. In una lettera al direttore hanno lamentato “Una situazione che non siamo più disposti ad accettare … Chiediamo che venga riconosciuta da questa azienda la nostra esistenza e con essa il rispetto e la dignità che ne consegue”.

La giornata di sabato si è aperta con una tavola rotonda sul tema “Cinquanta centesimi a pezzo? E’ dignità?” con tra gli altri Carlo Malinconico della Fieg, il deputato Enzo Carra, relatore del decreto sull’equo compenso e Franco Siddi, segretario della Fnsi. Come previsto l’ambiente si è surriscaldato con vivaci polemiche fra molti precari e la Fieg che non ha dato risposte molto concrete per un futuro diverso.

La mattinata si è conclusa con la revisione della bozza finale della Carta di Firenze. Anche qui il clima si è animato per una serie di modifiche proposte dai gruppi di lavoro che non sono state successivamente recepite. In ogni caso il documento realizzato dovrà ancora andare al vaglio dei legali dell’Ordine per poi essere ratificato dal voto del Consiglio nazionale Odg per diventare carta deontologica.

Tutta la manifestazione è stata trasmessa in streaming dal portale Intoscana.it  ed è stata seguita da 4000 visitatori in Rete.

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