I giornali italiani arrivano su Telegram

11 Marzo 2016 • Brevi, Digitale • by

telegram-themeQuesta settimana due testate italiane, Wired e Vice News, hanno aperto i propri “Channel” su Telegram. L’app di messaggistica costruita attorno alla privacy consente infatti di creare dei canali pubblici cui ci si può iscrivere per “seguire” determinati utenti e i loro aggiornamenti.

Per le testate giornalistiche questo servizio si traduce nella possibilità di fornire ai propri lettori aggiornamenti dentro l’applicazione e linkare ai propri contenuti online. Come già Snapchat e WhatsApp, anche Telegram è infatti un canale molto interessante per raggiungere i lettori in mobilità e, considerato che Telegram ha annunciato a fine febbraio di avere ora 100 milioni di utenti attivi (anche se non sono noti i dati italiani), si tratta di una piattaforma in crescita e che sta ottenendo sempre più attenzione, grazie alle sue diverse funzionalità, che vanno anche oltre la privacy.

Oltre a Wired e Vice News, comunque, ci sono comunque altre testate italiane ad aver iniziato a sperimentare con Telegram. Anche Libero, il Gazzettino di Treviso, l’Ansa del Friuli Venezia Giulia, il canale Tecnologia de La Stampa e il Quotidiano Piemontese, infatti, sono attivi sulla piattaforma da qualche tempo (il quotidiano di Torino da pochissimo). Qui trovate i link da cui iscriversi ai diversi canali:

Il Corriere della Sera, invece, è presente su Telegram, ma con un bot, una chat automatica che risponde se interpellata dagli utenti:

Wired e Vice News, al momento, sembrano essere le due testate che stanno utilizzando Telegram nel modo più completo, integrando tutti i formati di contenuti che l’app supporta: video, gif ed emoji. Il modello stilistico adottato dalle due testate sembra essere quello della nuova applicazione mobile di Quartz, che vuole essere una “chat” con i propri lettori e fornire i contenuti in un modo dialogico e informale:

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I numeri di utenza dei canali Telegram, al momento, sono ancora piuttosto ristretti (si oscilla dai 50 ai circa 400 membri), ma le potenzialità sembrano essere molte, sopratutto se sviluppate con un “tocco umano” e pensando anche alla funzione desktop, che consente agli utenti del servizio di usare l’applicazione anche da computer. Telegram è quindi al momento un’opportunità di sperimentazione ed è interessante notare come le testate si stiano già muovendo in questa direzione.

Articolo modificato l’11 marzo con l’aggiunta della segnalazione del bot del Corriere della Sera, del canale dell’Ansa del Friuli Venezia Giulia e di quello del Quotidiano Piemontese. Sul tema è in corso una discussione sulla bacheca Facebook di Carlo Felice Dalla Pasqua, da cui provengono diversi spunti di questo articolo

Dalla pubblicazione di questo articolo stiamo ricevendo diverse segnalazioni di altri canali di testate italiane già attivi. Invitiamo i lettori a segnalare altri casi nei commenti. Grazie!

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