L’ottimismo di Axel Springer per l’editoria digitale

20 Settembre 2011 • Digitale, Editoria • by

Il Gruppo Axel Springer capitalizza gli investimenti compituti nel giornalismo digitale. Successo pieno quello raggiunto dalla società tedesca grazie alle opportunità dell’accoppiata iPhone e iPad e alla loro capacità di rendere possibile la riconversione del prodotto cartaceo in prodotto digitale. Mathias Dopfner, amministratore delegato, ha affermato al Financial Times che nel corso dell’estate il business digitale è progressivamente cresciuto raggiungendo una vendita media giornaliera di 109 mila copie digitali. Le cifre sono riferite al giornale Bild. Certo non compensano le 300 mila copie che il gruppo sembra abbia perso nel corso degli ultimi due anni, tuttavia rappresenta un segnale incoraggiante nella prospettiva di transizione a un’economia sempre più fortemente caratterizzata da un consumo digitale. La politica a pagamento associata all’iPad si è dimostrata vincente. Siamo ottimisti rispetto alle possibili evoluzioni future,  dice Dopfner. Un risultato tangibile quello ottenuto da Axel Springer, una testimonianza di come possa essere ribaltata la logica del tutto gratis che ha condizionato l’evoluzione del giornalismo online.

Insomma i risultati parlano da sé: gli utenti sono disponibili a pagare le news, dipende soltanto da quanto il servizio di comunicazione che viene loro offerto sia considerato a valore, ovvero presenti quelle caratteristiche che soddisfano i criteri di una nuova domanda. Dopfner sottolinea come la modalità di servizio improntata al web sia essenzialmente condizionata da una ricerca dell’informazione determinata dai motori di ricerca: “Si vogliono ottenere informazioni e notizie in tutta rapidità. Un modo di consumo verticale che si basa su una domanda generata dall’utente che soddisfa soltanto parzialmente il bisogno di informazione”. Un metodo, quello web, cui si contrappone il modello digitale che eredita invece una presentazione basata sulla sensibilità giornalistica: contenuti che possono anche non essere completamente coincidenti con gli interessi dei singoli lettori, ma che possono suscitare curiosità e apprezzamento. Insomma lo stile della carta si trasferisce sul digitale e, nonostante le critiche rivolte al passato, la capacità di presentare informazioni secondo un ordine stabilito sembra trovare gradimento tra il pubblico.

La strategia di Springer nel compiere il passaggio da print publishing company a digital media company e il conseguente successo delle versioni digitali significa rimettere al centro il giornalismo cartaceo: creare contenuti che possano essere interessanti per un pubblico di masssa e, nello stesso tempo, progettare prodotti in modo che possano essere contenitori ideali per il mercato pubblicitario. In definitiva recuperare il valore giornalistico associato tradizionalmente al passato traslandolo nel mondo digitale. Un lavoro che non corrisponde a un puro lifting poiché significa reingegnerizzre interi processi editoriali così come essere capaci di gestire piattaforme software che, in quanto tali, sono oggetto di continui cambiamenti, a differenza della carta cui corrisponde una piattaforma non modificabile.

Nell’ultimo trimestre dell’anno il fatturato digitale del gruppo tedesco ha contribuito per un 29,5% al fatturato globale. Percentuale che secondo Dopfner potrebbe rapidamente attestarsi intorno al 50%. Nei prossimi 5, 10 anni il tablet computing si potrebbe trasformare in un mercato di massa ed è su questa prospettiva che Axel Springer sta spingendo i propri investimenti. “Perchè questo processo possa produrre nuovo valore e generare nuove opportunità e una più ampia scelta per i consumatori è però importante, fa notare Dopfner, che cresca la competizione. Accanto a Apple devono nascere delle serie alternative di mercato, solo in questo modo sarà possibile raggiungere un più ampio pubblico e, nello stesso tempo, sfidare il modello di business Apple-centrico che comporta per gli editori un dazio del 30% sul costo di ogni singola copia digitale venduta. Per quanto importante sia stato ed è il contributo di Apple relativamente alle opportunità di cambiamento dell’editoria, conclude Dopfner, è necessario spezzare il monopolio virtuale di Apple, fare in modo che possano trovare spazio una pluralità di piattaforme alternative aprendo nuovi spazi e sostenibilità di crescita del settore”.

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