In Lettonia una ricerca studia
l’aggressività nei commenti sul web

30 Dicembre 2011 • Etica e Qualità • by

Il 16 novembre, Giornata Internazionale dell’UNESCO per la Tolleranza, i ricercatori di Comunicazione della Stradins University di Riga (RSU) hanno presentato il primo indice dei termini aggressivi più frequenti usati nei commenti su internet in Lettonia.

I ricercatori hanno introdotto un metodo speciale progettato per fornire una selezione di parole chiave aggressive ed offensive, misurando l’intensità del loro utilizzo nei commenti. In un’analisi di più di 65.000 parole usate nei commenti, gli esperti hanno selezionato 900 parole chiave che manifestavano aggressione emozionale e abusi. Anda Rozukalne, responsabile del Dipartimento di Studi di Comunicazione RSU, ha spiegato che le parole sono state poi divise in tre gruppi: aggressive, mediamente aggressive e molto aggressive. Utilizzando un apposito programma informatico sviluppato dall’Istituto di Matematica e Informatica dell’Università, i ricercatori hanno poi misurato l’intensità di utilizzo di queste parole.

I risultati, raccolti nel primo studio (28 maggio 2011 – 30 ottobre 2011) su tvnet.lv, delfi.lv, apollo.lv, i tre più popolari siti Internet di notizie in Lettonia, hanno dimostrato che la parola aggressiva più frequente usata nei commenti sul web è “kart” (“da appendere”, usata 555.435 volte). Altre parole popolari con connotazioni aggressive sono”UTS” (“pidocchio”, usata 310.806 volte), “Saut” (“sparare”, usata 296.917 volte), “auns” (“urtare”, usata 269.912 volte), “Azis “(” resistere “, usata 216.267 volte),” sist “(“da battere “, usata 168.360 volte),” ciest “(” soffrire “, usata 151.686 volte),” Kars “(” guerra “, usata 131191 volte), “līķis” (“cadavere”, usata 112.213 volte) e “āksts” (“pazzo”, usata 106.583 volte).

Queste parole rivelano che molte forme arcaiche di pensiero e di espressione continuano ad esistere nella coscienza collettiva lettone. Ilva Skulte, Professore Associato presso RSU ha inoltre spiegato che questi dati potrebbero indicare che molte persone sentono il desiderio di qualcosa di simile al linciaggio, per cui utilizzano i commenti per “fare i conti” con quelle persone ritenute coinvolte in azioni illegali sospette pur senza avere indagini o procedimenti giudiziari a carico.

La ricerca dimostra che l’aggressione emozionale nei commenti è conseguente, come reazione, a notizie specifiche per la maggior parte dedicate alla politica, a personaggi politici o a sconfitte sportive.

Nel complesso, i tre media selezionati e analizzati per questo studio hanno rivelato che i livelli di aggressività sono abbastanza simili e che l’improvviso aumento di commenti aggressivi sono risultati equamente distribuiti su tutti e tre i siti. Inoltre, lo studio ha scoperto che la maggior parte dei commenti aggressivi presenti negli articoli è stato diretto verso il personaggio principale dell’articolo, l’autore, o il mezzo di informazione responsabile della pubblicazione dell’articolo.

Questa ricerca è stata condotta con il supporto dell’Ufficio del Difensore civico lettone e della Fondazione Friedrich Ebert. L’indice di aggressività utilizzato in questa ricerca continuerà a misurare i contenuti nei media su base mensile. In futuro ci sarà una homepage dedicata all’indice che valuterà anche i commenti su siti di notizie per la popolazione russa della Lettonia.

 

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