Connettere il giornalismo investigativo nell’Europa dell’Est

11 Gennaio 2016 • Giornalismi, Più recenti • by

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n-ost.org

Il Network for Reporting on Eastern Europe (n-ost) ha lanciato il suo nuovo progetto n-vestigate. Sostenuti dal contributo del Ministero per la cooperazione economica e lo sviluppo tedesco, giornalisti in Armenia, Georgia, Moldavia, Ucraina, Russia e Unione europea potranno lavorare assieme su progetti investigativi crossborder nel contesto del progetto. Abbiamo chiesto alla coordinatrice dell’iniziativa Annika Gläser di discutere gli obiettivi della nuova rete, alcuni dei suoi futuri argomenti di indagine e del possibile impatto sociale di n-vestigate.

n-ost vuole migliorare il giornalismo sui paesi dell’Europa dell’Est dal 2006. Quali sono le novità portate da n-vestigate?
“Il giornalismo investigativo è poco sviluppato nei paesi che partecipano all’iniziativa. La nostra idea è far incontrare reporter investigativi locali con i colleghi che lavorano in altri paesi, oltre che con avvocati del settore, decision maker, politici e attivisti della società civile del movimento open data. Inoltre, abbiamo notato in alcune esperienze precedenti come vi sia, in molti paesi, una discrepanza tra i Freedom of Information Act (Foia) per come sono sulla carta e la loro reale implementazione nella realtà”.

“n-vestigate può essere visto anche come una risposta in questo senso. Come network, infatti, lavoreremo al fianco di quattro organizzazioni: Regional Press Development Institute (Ucraina), RISE Moldova (Moldavia), Hetq (Armenia) e Liberali (Georgia). Insieme, promuoveremo indagini e ricerche crossborder da pubblicare”.

Avete già qualche tema in particolare sulla vostra agenda?
“Certamente. Per noi è importante lavorare non solo su temi che sono canonici per il giornalismo investigativo, come contrabbando o corruzione, ma anche su questioni sociali come l’educazione o l’assistenza sanitaria. Penso, ad esempio, alla contraffazione di medicinali o il traffico di animali in via di estinzione che vengono venduti dall’Africa in Ucraina o Armenia per il personale piacere delle persone ricche”.

Annika Gläser

Annika Gläser

Dove pubblicherete le vostre inchieste?
“Da un lato, le inchieste verranno pubblicate sulla piattaforma di n-ost, ma troveranno anche spazio sulle testate per cui lavorano i giornalisti che prenderanno parte ai nostri progetti. Per questa ragione, puntiamo a integrare anche media partner di un certo peso. Inoltre, anche se nel nostro team abbiamo anche un giornalista che lavora in televisione, all’inizio lavoreremo per la carta stampata e Internet, ma di sicuro opereremo anche in una prospettiva cross-mediale in futuro. Per noi, comunque, la pubblicazione non è in nessun modo la fine del nostro lavoro: grazie a campagne che saranno create in parallelo alle inchieste, vogliamo essere sicuri che i risultati del nostro lavoro non si esauriscano una volta pubblicati, senza portare a conseguenze concrete”

Come pensate di fare?

“Non coinvolgeremo solo giornalisti. Nel nostro network, abbiamo alleati anche in altre sfere della società, come avvocati, attivisti, policy advisor e accademici che si sono impegnati a dare maggiore risonanza politico-sociale al nostro lavoro investigativo”.

Come descriveresti il giornalismo investigativo in Europa dell’Est in questo momento?
“Ogni paese ha la sua storia. In Armenia, ad esempio, c’è un solo medium che svolge questo lavoro. Nel paese, i giornalisti sono esposti a molte pressioni e anche ad aggressioni fisiche, nei casi più gravi. I nostri partner ci hanno detto di essere già oltre la paura. In Georgia, all’inizio del nuovo millennio, la scena investigativa era piuttosto ben sviluppata. Dopo la salita al potere di Misha Saak’ashvili, il lavoro dei giornalisti è stato fortemente represso, a tal punto che non vi è più, per i giornalisti, un tradizione investigativa cui appellarsi”.

n-vestigate fornirà anche programmi di formazione?
“Il progetto si rivolge principalmente a quei giornalisti che hanno già esperienza nel settore a un buon livello. Detto questo, organizzeremo alcuni workshop e contiamo che i nostri membri possano diventare docenti per trasmettere la loro esperienza, al fine che n-vestigate possa avere un reale effetto sulla realtà”

In Germania esiste già un network che si occupa di giornalismo investigativo, Correctiv e anche una piattaforma per la ricerca transnazionale, Hostwriter. (In Italia, invece, c’è l’Investigative Reporting Project Italy (Irpi), ndr) In cosa si differenzia n-vestigate?
“Ci sono molto progetti che lavorano in contesti simili. Non ci vediamo in competizione, ma come un possibile supplemento. Alcuni colleghi di Correctiv o dell’Organized Crime and Corruption Reporting Project (Occrp) sono già integrati nel nostro progetti e il loro lavoro è stato presentato durante la nostra conferenza di lancio”

Articolo tradotto dall’originale tedesco

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