Contro la logica del click per view

5 Aprile 2011 • Digitale • by

La creazione delle notizie in forma digitale e il prodotto web corrispondente sono in larga misura associati alla cultura ereditata dalla carta stampata. I giornali online assomigliano nella loro struttura e logica di layout al modello precedente. E’ cambiata la tecnica di approvvigionamento delle fonti informative, sempre più legata alla dinamica di produzione globale di internet, ma è rimasto per certi versi immutato il modo in cui viene offerto il prodotto giornalistico. La componente multimediale è utilizzata in modo destrutturato e non integrato. Immagini e video sono disarticolate rispetto all’informazione primaria fornita dal testo. Il problema che i giornali dovrebbero porsi è come riuscire a dare all’utente un’esperienza di lettura diversa mettendo a fattor comune i punti di forza della convergenza tecnologica che appartiene al mondo digitale.

Come trovare nuove forme di differenziazione nella proposizione di contenuti? Come far sì che la navigazione del sito sia più efficace ed efficiente’? Come incentivare il lettore a soffermarsi più a lungo su quanto offerto quotidianamente? Come catturare la curiosità del pubblico?

Certo, si può pensare a una titolazione più accattivante, a uno stile di scrittura più efficace, all’inserimento di video, fotogallery, slideshow. Tutto questo può essere utile, ma non sufficiente. E’ una tecnica che tende a ottenere migliori risultati in termini di click per view, ma da un punto di vista giornalistico risulta perdente.

Si dovrebbe riflettere sulla capacità di lavorare con uno schema mentale che non è quello della carta, ma quello di internet. Le notizie sono per lo più scritte in base a una logica di aggiornamento incrementale, il più delle volte inutile ai più, poco efficace nel trasferire una conoscenza complessiva, a meno che non si abbia a che fare con lettori che seguono costantemente lo specifico argomento cui attiene quella particolare notizia.

Sorge quindi un problema di contestualizzazione: come fornire al lettore una raccolta esaustiva di informazioni che facilitino la comprensione e ne migliorino l’apprendimento? Il giornale online non dovrebbe essere una fonte informativa più sofisticata della carta stampata? Essere capace di trasferire all’utente un’informazione più completa? Prevale, al contrario, l’idea di soddisfare un consumo instantaneo.

Le redazioni dovrebbero essere più attente nel valorizzare l’apertura nei confronti dell’informazione prodotta all’esterno del perimetro aziendale. Ciò significa utilizzare al meglio i link a contenuti che risiedono sulla rete, un approccio che conferisce trasparenza dell’informazione e possibilità di approfondimento. Una pratica osteggiata, poiché considerata controproducente in quanto il lettore viene trasferito dal proprio sito ad un altro. Non potrebbe invece essere vero che un lettore ritorna sulf sito di un certo giornale proprio perché riconosce che gli vengono offerte più opportunità di informazione?

Gli stessi strumenti di filtering e ricerca dovrebbero essere valorizzati. Dobbiamo ricordarci che il pubblico più giovane è la generazione Google, fatta di persone che hanno l’abitudine di trovare ciò che vogliono attraverso semplici interrogazioni. I giornali offrono invece una forma di lettura gerarchica legata alla disponibilità di spazio prevista in home page. Si corre il rischio di bruciare l’informazione nel singolo giorno, quando invece la creazione di contenuti dovrebbe essere pensata e gestita per poter durare nel tempo ed essere acquisita in un qualsiasi momento.

Internet non è la carta stampata o la TV, un solo identico prodotto per tutti. Il web, per sua natura, porta il lettore ad avere una propria e originale esperienza di lettura e ciascuno costruisce un percorso di navigazione sostanzialmente diverso da tutti gli altri. In definitiva: è utile che i giornali online continuino a ignorare e sottovalutare meccanismi di fruizione dell’informazione propri del mondo internet privilegiando logiche tradizionali? E’ giusto pensare al web solo come luogo prevalente di consumo instantaneo delle notizie? La risposta è no, ma un differente approccio è possibile solo se si interpreta il web come reale alternativa alla carta stampata e non come puro complemento tattico alla strategia editoriale complessiva.

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