“Raccontano una verità che mi piace”: i siti di news alternativi e di parte in Europa

20 Luglio 2018 • Digitale, Giornalismi, Più recenti • by

Negli ultimi anni abbiamo visto l’emergere di una serie di siti alternativi, populisti o faziosi che sono cresciuti rapidamente in alcuni Paesi per lo più attraverso la distribuzione gratuita sui social. Nella maggior parte dei casi questi siti hanno un’agenda politica o un’ideologica esplicite e la loro base di lettore tende a condividere appassionatamente la loro visione. Questi siti dovrebbero essere distinti da quelli che “fabbricano deliberatamente le notizie”, anche se spesso sono accusati di esagerare o interpretare i fatti per adattarli alla propria causa.

Si dice che i siti di parte (per esempio Breitbart negli Usa) abbiano avuto un ruolo nel portare Donald Trump al potere negli Stati Uniti o nel rafforzare il sostegno nei confronti del leader laburista di sinistra Jeremy Corbyn (grazie a testate come The Canary o Evolve Politics) nel Regno Unito. Sebbene l’ideologia e la partigianeria siano motivazioni fondamentali, alcuni siti cercano di ottenere guadagni da queste attività. Anche la specificità dei loro contenuti li rende diversi da media più tradizionali come Fox News (Usa) e Mail Online (Uk), i quali hanno a loro volta la reputazione di produrre copertura politicamente schierata, ma tendono a coprire tutta la gamma delle notizie (esteri, sport, intrattenimento). Anche il loro pubblico tende a essere più vario in termini di schieramento a destra e sinistra.

Il ruolo dei siti d’informazione alternativi e faziosi in Europa
Con l’ultimo Digital News Report pubblicato dal Reuters Institute for the Study of Journalism abbiamo cercato di capire se questi siti e blog nuovi e alternativi stessero guadagnando seguito anche al di fuori degli Stati Uniti. Abbiamo lavorato con partner locali europei in dieci Paesi per identificare una serie di siti che corrispondessero ai nostri criteri; in particolare siti o blog che hanno un’agenda politica o ideologica, per lo più diffusa attraverso i social media. Questa metodologia ha una serie di problemi e questi siti sono difficili da classificare e comparare. Potremmo non essere riusciti a individuare importanti siti in alcuni Paesi e i partecipanti al sondaggio potrebbero non aver ricordato i siti più piccoli che incontrano sui social media. Ciononostante, il nostro sondaggio mostra che molti di questi siti attraggono un seguito anche sostanzioso e in certi Paesi hanno una copertura e una fama maggiore rispetto ai siti simili negli Stati Uniti.

Confrontando gli Usa con il Regno Unito e la Germania, è interessante vedere i diversi profili di Breitbart – che opera in tutti e tre i Paesi – raggiungere il 7% del campione Usa ogni settimana, il 2% nel Regno Unito e solo l’1% in quello tedesco. In tutti e tre i Paesi abbiamo notato anche un gap fra la conoscenza di questi siti e il loro effettivo utilizzo; questo suggerisce che il loro impatto sia stato amplificato dalla copertura dei media tradizionali, o che le persone li hanno usati in passato, ma che oggi sono meno rilevanti.

Proporzione degli intervistati che conoscono/hanno fruito le testate selezionate su base settimanale (Usa, Uk, Germania)

La maggior parte dei siti di parte negli Stati Uniti è schierata a destra ed è popolare fra gli utenti che vedono i media tradizionali come per lo più liberal. Molti sono gestiti presentatori di talk show radiofonici (InfoWarsThe Blaze), o da opinionisti conservatori (Daily Caller). Qui, uno degli intervistati offre un chiaro fondamento logico per l’utilizzo di questi siti:

“Francamente, ottengo più informazioni “reali” da The Blaze e Infowars che dai media ‘fake news’ di oggi e dagli opinionisti del governo.” 
(M, 76, US)

Nel Regno Unito i siti alternativi sono invece ideologicamente più vari e provengono da entrambi i lati dello spettro politico. Westmonster (2% di reach) è un sito pro-Brexit in parte finanziato dall’affarista di destra Arron Banks, mentre The Canary (2%), Another Angry Voice (2%), ed Evolve Politics (1%) rappresentano al contrario varie sfumature dell’opinione radicale di sinistra. Wings over Scotland è infine un popolare e influente blog che lotta per l’indipendenza scozzese. Gli utenti di questi siti dicono di cercare alternative ai media istituzionali:

“Non vedo l’ora che si faccia la Brexit. Westmonster e altri siti simili parlano di notizie che la BBC e altri evitano perché non si adattano alla loro visione faziosa.” (M, 66, UK)

I media mainstream sono faziosi, coprono sempre le notizie in modo da mostrare i Tories in una buona luce, devi guardare oltre se vuoi la verità.” (F, 48, UK)

In Germania potrebbe essere più corretto definire questi siti come “anti-establishment”. Politically Incorrect News (2%), ad esempio, ha una posizione critica sull’Islam, il multiculturalismo e l’immigrazione e attrae pubblico di estrema destra e di estrema sinistra; Compact Online (2%) è strettamente associato al partito populista di destra AfD, mentre Junge Freiheit (3%) è una testata nazionalista che sta raggiungendo un nuovo pubblico sul web. In Germania una motivazione fondamentale espressa dagli intervistati coincideva con la volontà di trovare prospettive alternative e differenti sulla questione dell’immigrazione. Qui alcuni ritengono che i media tradizionali, e in particolare le emittenti di servizio pubblico, oscurino deliberatamente la verità:

“Credo che le emittenti di servizio pubblico, come ARD e ZDF, siano controllate dallo stato. Ecco perché mi informo anche sui siti web che offrono notizie libere e incensurate.” (M, 67, lettore di Politically Incorrect e Junge Freiheit, Germania)

In Austria, l’ascesa dell’estrema destra (ora parte della coalizione di governo) è stata accompagnata dalla crescita di un certo numero di siti alternativi e smaccatamente schierati. Il più conosciuto di questi è Unzensuriert (“Non censurato”), un sito che l’Ufficio federale austriaco per la protezione della costituzione ha descritto come xenofobo e con tendenze antisemite. Finanziato da un ex politico del Partito della Libertà, è stato sentito nominare da quasi uno su cinque (19%) dei partecipanti, un 4% dei quali ha dichiarato di averne letto i contenuti nelle settimane precedenti. Info Direct (2%), Alles Roger (1%), e Contra Magazin (1%) sono tre altri/magazine siti di destra e anti-Ue. Gli utenti di questi siti sono attratti dalla visione anti-establishment e li vedono anche come alternativa a ciò che considerano media istituzionali faziosi.

“Perchè è interessante e perché, essendo opposto a ORF, fornisce notizie incensurate.” 
(M, 61, utente Unzensuriert, Austria)

In Repubblica Ceca alcuni siti sono stati etichettati come siti di disinformazione dalle Ong e dal Centro antiterrorismo e minacce ibride istituito dal Ministero degli Interni nel 2016. Il sito alternativo più conosciuto è Parlamentnilisty.cz che raggiunge il 17% del nostro campione. Altri siti, molti dei quali seguono un’agenda anti-Ue e pro-Russia, hanno invece una copertura più limitata. In Svezia, un piccolo numero di siti di destra raggiunge circa il 10% del nostro campione complessivo ogni settimana con un agenda molto critica verso la politica liberale di Stoccolma sull’immigrazione.

In Spagna, invece, la situazione è un po’ diversa. La debolezza dei media istituzionali ha dato vita a una vasta gamma di siti e blog politicamente alternativi, alcuni dei quali esistono da diversi anni. Libertad Digital Periodista Digital seguono un’agenda indipendente anti-Podemos e anti-indipendenza catalana, mentre altri siti come Dolça Catalunya (3%) e Directe.cat (3%) si concentrano esclusivamente sulla questione catalana ma da prospettive opposte. OK Diario, che si presenta come “il sito degli anticonformisti”, è comparso nella nostra lista dei principali siti spagnoli negli ultimi anni con una copertura settimanale del 12%.

“Loro raccontano la verità che mi piace, non la dannata verità politicamente corretta.” (M, 65, Spagna)

Quanto realmente schierati sono questi siti?
Combinando i risultati del sondaggio sulle idee politiche degli intervistati (una scala destra/sinistra a cinque punti) e l’utilizzo settimanale dei diversi siti è possibile avere un’idea di quanto siano schierati i profili del pubblico per ogni sito, anche combinandoli su una mappa insieme alle testate più tradizionali. Nel Regno Unito, ad esempio, il pubblico di Westmonster è composto prevalentemente da intervistati che si identificano come di destra o di estrema destra. Gli utenti di The Canary o del blog Another Angry Voice, invece, si posizionano quasi tutti a sinistra. Al contrario la maggior parte dei siti alternativi negli Stati Uniti e in Svezia sta a destra nella nostra mappa del pubblico e fa da correttivo al profilo per lo più liberale dei media istituzionali.

Queste mappe mostrano come questi nuovi siti e blog abbiano dato voce a punti di vista che in precedenza potrebbero essere stati sottorappresentati dai media, ma mostrano anche le difficoltà nel classificare i siti di parte. Anche siti e testate tradizionali, come Fox News e alcuni giornali britannici, si rivolgono a un pubblico molto schierato nonostante coprano una gamma più vasta di notizie al di là della politica. In altri Paesi, invece, abbiamo riscontrato come questi siti spesso parlino a diversi segmenti che non rientrano pienamente nello spettro destra-sinistra. Spesso, ad esempio, abbiamo riscontrato siti sia a destra che a sinistra che condividono un’agenda anti-immigrazione e anti-establishment. Inoltre a complicare la situazione, in alcuni Paesi centro ed est europei anche lo stesso governo produce narrative populiste, che vengono coperte da organizzazioni mediatiche affini (o più spesso controllate).

In questi Paesi le divisioni fra testate istituzionali e di parte possono apparire sfumate in confronto agli esempi nella mappa qui sopra. In Polonia, per esempio,
 l’emittente pubblica istituzionale Tvp, che ha una linea editoriale che supporta il partito al governo Legge e giustizia, appare sulla nostra mappa in una posizione simile a PolskaNiepodlegla.pl (“Polonia Indipendente”), un sito nazionalista di destra creato nel 2013. Ciò che gli utenti della maggior parte di questi siti hanno in comune è una bassa fiducia nel giornalismo, in confronto al campione totale del loro Paese di riferimento. Pochi lettori di Breitbart negli Usa, ad esempio, mostrano fiducia nelle news (13%) in confronto alla media nazionale del 34%. Lo stesso vale per gli utenti dei siti di destra e anti-immigrazione Unzensuriert in Austria e Fria Tider e Nyheter Idag in Svezia, in confronto alle medie nazionali.

Questi siti riflettono i diffusi movimenti populisti e anti-establishment che stanno dilagando in Europa. Molti nascono per rappresentare un’alternativa ai media istituzionali, che vedono come parte del consenso corporativista o politicamente corretto. Nella maggior parte dei casi la loro copertura rimane limitata, ma la loro notorietà suggerisce che i loro punti di vista stanno influenzando il dibattito istituzionali in alcuni Paesi europei. Questi siti sono stati in grado di ottenere diffusione attraverso la distribuzione sui social media. Ma dato che Facebook sta riflettendo sulla fiducia come metrica per le news, prende le distanze dai contenuti rischiosi e si vorrebbe concentrare nuovamente su amici e familiari, è possibile immaginare che questi siti alternativi dovranno lottare per mantenere alta l’attenzione nei loro confronti .

Il Digital News Report 2018 è pubblicato dal Reuters Institute for the Study of Journalism e può essere trovato qui. Articolo tradotto dall’originale inglese da Giulia Quarta.

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