Gossip politics news:
quando il rosa fa tendenza politica

5 Luglio 2012 • Giornalismo sui Media • by

Indossare contemporaneamente i guantoni da giardinaggio e quelli da boxe dell’arena politica è possibile – e frequente – in tv e sulla stampa. La frontiera delle “gossip politics news”, quel cocktail della notizia in cui shakerare in parti uguali pagina rosa e pagina di politica ottenendo un sapore del tutto originale, è decisamente in voga sui giornali di oggi e già da qualche anno. E non vale soltanto per la carta ma anche per l’online,  l’Huffington Post ad esempio è tra i promotori più entusiastici della formula “hard + soft news”. Le gossip politics news vanno ben oltre le categorie tradizionali del giornalismo. Anche l’etichetta di “infotainment”, informazione + intrattenimento o “informazione spettacolo”, non risponde delle specificità di questo genere. La sapiente combinazione di elementi di gossip con ingredienti di cronaca politica può risultare estremamente potente. Da una notizia di gossip politica può dipendere in parte la popolarità (o la caduta dall’olimpo dei preferiti) di un presidente e del suo partito politico. Anche e soprattutto quando la protagonista della notizia è sua moglie.

GOSSIP SUASION

Soggetti d’elezione di questo genere giornalistico sono senz’altro le first ladies. “When her garden gloves are off, her political boxing gloves are on”, quando depone i suoi guantoni da giardinaggio, sta indossando quelli da combattimento politico, scrive sarcastica la giornalista e blogger conservatrice Michelle Malkin riguardo a Michelle Obama. “Direi che è la solita ricetta per una campagna ipocrita e per i doppi standard dei media”, è il commento della Malkin in una primavera 2012 in cui la signora Obama è più che mai protagonista di show televisivi e articoli di giornale. L’occasione è la presentazione del libro sul giardinaggio “American Grown” a firma della first lady, il contesto è quello della campagna elettorale presidenziale. Così, al confine tra i consigli per i pollici verdi, il gossip e i pronostici per le prossime elezioni, lady Obama tiene banco sulla stampa, mentre gli elementi e le simbologie della politica si coniugano sempre più con tocchi di soft news. Un connubio che comporta esiti non sempre prevedibili. Sull’Huffington Post fa discutere e storcere il naso una affermazione di Michelle Obama contenuta in un’intervista al magazine People. Sempre promuovendo il suo libro sul giardinaggio, alla domanda “se potesse rinascere chi vorrebbe essere?”, la first lady ha replicato: “Beyoncé”,  suscitando le ire dei notisti politici come Keli Goff e mettendo a rischio i suoi indici di popolarità. Si potrebbe ipotizzare che la ragione della decisa “virata pop” di Michelle Obama stia tutta nella “gossip suasion”, cioè la capacità di convincere (e di vincere) dribblando i più spinosi temi politici. Una strategia confermata e disvelata dal Washington Post, che interpreta le “invasioni di campo” pop della first lady proprio come un tentativo ben pensato di evitare le questioni politiche controverse e mantenere alta la popolarità. “E’ estremamente popolare – sette americani su dieci hanno una buona opinione di lei – e in questa campagna bisognerà mantenere questo consenso tenendosi lontani da una distruttiva polarizzazione sui temi politici di attualità”, scrive Krissah Thompson. Ma il confine tra l’aneddoto e la grande questione politica rischia di essere troppo sottile anche per le più affinate tattiche elettorali, così che la strategia di persuasione attraverso il gossip – la “gossip suasion” – può anche ritorcersi contro.

E’ il 16 giugno quando una giornalista del New York Times consegna uno scoop: Michelle non solo avrebbe antenati bianchi, ma uno di questi sarebbe un “padrone” del profondo Sud schiavista. Una storia, questa portata alla luce da Rachel Swarns, che viene ripresa con prontezza dai più importanti giornali del mondo, anche italiani. “Una storia di famiglia a lungo nascosta”, come scrive il NY Times, che riporta bruscamente il discorso giornalistico dai consigli più frivoli sulla coltivazione delle piante alle delicate implicazioni politiche dell’albero genealogico.

CINGUETTII PERICOLOSI

E se anche i più autorevoli quotidiani americani fanno i conti con il cocktail di soft news e politica, oltralpe la musica non è molto diversa. Il confine labile tra intimità, commenti frivoli e ruolo pubblico viene cancellato già qualche mese fa, quando la campagna elettorale per le elezioni presidenziali francesi è iniziata a pieno ritmo. Al supplemento tv di Le Figaro, Carla Bruni racconta la sua passione per le soap opera. La nuova veste di “prémière dame tutta pantofole e fiction” viene ripresa anche dai giornali italiani, che fanno i conti con le trasformazioni di Carlà. “La sua uscita fa palesemente parte di «una campagna orchestrata per riconquistare i ceti medi»”, scrive il Corriere citando gli esperti di comunicazione. E se al repentino cambio d’immagine della Bruni non tutti i giornali abboccano, ci pensa poi un messaggio su Twitter a scatenare gli umori e i cinguettii del gossip virtuale e stampato. Succede tra il primo e il secondo turno delle elezioni parlamentari francesi, quando la compagna del neoeletto Presidente, Valérie Trierweiler, affida al social network Twitter la sua preferenza per il candidato Olivier Falorni. Peccato che sia il diretto concorrente di Ségolene Royal, ex compagna di François Hollande nonché ex candidata (perdente) all’Eliseo. Mentre le Figaro titola “Valérie Trierweiler: c’est Dynastie à l’Elysée”, la soap opera all’Eliseo, le Monde bacchetta la nuova prémière dame, consigliandole in prima pagina il 14 giugno di “oublier Twitter”. “Il tweet di Mme Trierweiler è un autentico errore politico. La sua prima vittima è l’immagine di un presidente coerente, sereno e padrone del suo messaggio”, continua l’editoriale. Trierweiler farà poi marcia indietro e dichiarerà che il suo account è stato piratato. Ma dall’errore squisitamente politico al gossip e alla polemica sfrenati il passo è breve, e sconfina ben oltre le Alpi. “E’ a me che è stata rovinata la famiglia”, replica la Royal dai giornali di Francia. “Lo schema è antico come il mondo: una donna contro l’ altra”, commenta Natalia Aspesi dalla pagina degli esteri di Repubblica del 13 giugno, “quindi può darsi che la sua sparata [di Trierweiler] anti Ségolène, anti partito socialista, anti Hollande, sia semplicemente un mezzo per affermare la sua indipendenza”. “A che titolo l’aggressiva giornalista francese salta su un piatto che non la riguarda minimamente?”, tuona Cinzia Sasso sul suo blog di Repubblica titolando “Valérie Rottweiler”. Il riverbero della vicenda sui giornali italiani non deve del resto stupire: sin dalla elezione di Hollande, la figura della prémière dame attirava le attenzioni (e le prime pagine) dei quotidiani mainstream.

ABITO CLASSICO?

La figura della moglie del Presidente, e le attenzioni (giornalistiche) che comporta, svolge per molti versi un ruolo di cerniera tra vecchie e nuove conformazioni e tendenze della notizia. Può infatti meravigliare con quale continuità ancora oggi i quotidiani, oltre che i settimanali di costume o di gossip, dedichino attenzione ad esempio all’abbigliamento delle donne dei capi di Stato e di governo. Esemplare da questo punto di vista è l’Huffington Post, che nella categoria Style dedica una intera sezione a “Michelle Obama Style”. Del resto la versatilità nel coniugare soft e hard news è una caratteristica che non a caso si impone in modo ancora più incisivo nel nuovo giornalismo globale di oggi. L’esempio è dato ancora una volta dallo stesso Huffington Post. Non solo la scelta di affidare blog informali ai politici e blog di opinione alle pop star ha fatto slittare i confini e i ruoli, ma soprattutto la attitudine a sconfinare la barriera tra hard e soft news si è imposta come una caratteristica specifica e vincente del primo giornale digitale globale. A questo proposito vale la pena ricordare le parole di Michael Meyer della Columbia Journalism Review, che a proposito di HuffPo ha notato come “il suo mix di argomenti ricordi i pensieri confuse di un quindicenne, per quanto politicamente astuto”.  Ma la sempre più stretta compresenza del superfluo e dell’essenziale, del gossip e della politica, della hard e della soft news è una impronta che anche la “vecchia” stampa acquisisce sempre di più. Succede così che faccia discutere l’abito della Merkel indossato “ben” quattro volte, o che una partita di calcio diventi il simbolo degli equilibri politico-economici di un continente. Come a dire che sui giornali, anche quando l’abito non fa la prima donna, il diavolo della politica si nasconde nei dettagli.

Fonte immagine in creative commons: http://www.whitehouse.gov/blog/09/03/20/Spring-Gardening/ |Date=2009-03-20

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