Le persone trascorrono mediamente un tempo maggiore con i media digitali, online, che con i media tradizionali.
Questo è quanto emerge dai risultati di “Global Media Consumption The Digital Reality 2013”, studio realizzato da GlobalWebIndex che ha gentilmente concesso al sottoscritto, per conto dell’Osservatorio europeo di giornalismo, diversi approfondimenti rispetto a quanto pubblicamente disponibile nella sintesi dei risultati pubblicata a fine marzo.
La ricerca si basa su oltre 32mila rispondenti in 31 nazioni nel mondo, Italia inclusa cui risposte sono state raccolte nell’ultimo trimestre del 2012. I risultati dello studio, come tutti quelli condotti da GlobalWebIndex, si basa unicamente su soggetti con accesso ad Internet e dunque inevitabilmente escludono una porzione della popolazione in alcuni casi anche rilevante, come per quanto riguarda l’Italia, nazione, come noto con una penetrazione di Internet inferiore ad altri Paesi.
Pur tenendo conto dunque che i dati per quanto riguarda specificatamente l’Italia, secondo la penetrazione di Internet a febbraio 2013 rilevata da Audiweb, sono riferibili a poco più della metà della popolazione, il 50,6% per l’esattezza, i risultati emergenti sono comunque d’interesse e consentono di avere un panorama utile su come Internet abbia rivoluzionato in un tempo relativamente breve, non solo la maniera in cui fruiamo dei contenuti, delle notizie e più in generale dell’intrattenimento, ma anche la maniera in cui ci relazioniamo con le persone, in cui socializziamo.
Nel complesso, come illustra il grafico di sintesi, vengono spese 5.6 ore al giorno con media digitali, online. La quota maggiore va a social network e microblogging che nell’insieme pesano il 39% del totale. Blog e notizie online hanno quasi lo stesso peso, rispettivamente 9% e 10%.
In 23 delle 31 nazioni prese in considerazione, inclusa l’Italia, il tempo online supera quello dedicato ai media tradizionali. L’Italia è leggermente sotto la media generale di 5.6 ore giornaliere e con 5.3 ore si posiziona nella parte bassa per tempo speso seppure sia superiore a quello di Regno Unito, Svezia, Francia e Germania. Parrebbe dunque che ad un minor numero di persone, ad una minor penetrazione della rete, faccia da contraltare una maggior intensità di utilizzo.
Quasi un terzo del tempo complessivo speso online dai rispondenti è dedicato al social networking, ed il 13% su Twitter; una incidenza di gran lunga superiore a quella di altre nazioni.
I Paesi emergenti del Sud-est Asiatico e dell’America Latina hanno un consumo di media, sia tradizionali che digitali, maggiore rispetto alle altre nazioni. Il divario tra Giappone, ultimo nella lista per tempo speso con i media e l’Argentina, al primo posto con 13 ore al giorno, è del 73%. Malesia, Messico e Corea del Sud sono le nazioni in cui maggiore è il tempo dedicato alle notizie online.
Il grafico riassume la fruizione in termini di tempo per ciascuna delle nazioni analizzate. In Italia vengono spese circa 10 ore e mezzo al giorno con i media nel complesso. Il tempo dedicato alla stampa tradizionale cartacea è superiore a quello di molti dei 31 Paesi.
Si osserva infine una diretta correlazione tra social engagement e tempo speso online.
Ancora una volta si ha la conferma che il nuovo avanza ma non sostituisce se non in parte il vecchio, integrandosi e sommandosi.
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