Nonostante la recente chiusura del Financial Times Deutschland i giornali in Germania hanno performance di gran lunga migliori rispetto alle altre nazioni in Europa e oltreoceano.
Il mercato dei quotidiani tedesco è caratterizzato da un elevato numero di pubblicazioni e da una forte connotazione locale, regionale delle testate. Ci sono oltre 333 giornali locali e regionali giornalieri, dieci quotidiani nazionali, dieci pubblicazioni di qualità, Frankfurter Allgemeine Zeitung e Süddeutsche Zeitung per tutti, e nove giornali cosiddetti popolari che si concentrano su questioni di interesse generale. In questa categoria l’influente Bild-Zeitung, che è pubblicato da Axel Springer Verlag ed ha una tiratura di 3,2 milioni di copie, è l’unico quotidiano nazionale a svolgere un ruolo di primo piano. Nel complesso le diffusioni totali dei circa 350 quotidiani tedeschi valgono 22,6 milioni di copie nel giorno medio.
Secondo quanto riporta BDZV, (Bundesverband Deutscher Zeitungsverleger e.V), l’Associazione Federale degli Editori di Giornali Tedeschi, nel complesso, i giornali venduti nel quarto trimestre del 2012 sono stati 22.580.000 tra quotidiani, settimanali e domenicali sommando le vendite della versione cartacea a quelle digitali.
Gli abbonamenti rimangono ancora la spina dorsale degli editori. In questo canale sono stati venduti 15.560.000 di copie, pari a due terzi del totale. Particolarmente importanti in particolare gli abbonamenti per i giornali locali e regionali con 11.870.000 di unità corrispondenti al 91% della loro circolazione totale. Per i giornali settimanali gli abbonamenti pesano l’83% per cento del totale (1.490.000 copie). Meno importante invece è stato l’abbonamento per i tabloid.
Rispetto al quarto trimestre del 2011, gli abbonamenti aumentano del cinque per cento. Tendenza alla quale fa invece da contraltare una flessione delle vendite nelle edicole.
Estremamente positivo il trend delle versioni digitali dei quotidiani che nel quarto trimestre del 2012 hanno, ancora una volta, raggiunto un nuovo record con un aumento del 75,3% rispetto allo stesso periodo del 2011 e sono più che triplicate rispetto al 2009. Sono ora 124 le testate che offrono una versione digitale del loro giornale contro le 90 del 2011. Se i numeri delle copie digitali restano ancora decisamente modesti, con 275.865 copie rispetto ai milioni di esemplari cartacei, la tendenza di forte crescita lascia ben sperare per il futuro.
Complessivamente positivi anche i conti dei principali editori che hanno compensato il calo delle vendite e della raccolta pubblicitaria dei giornali nella loro versione cartacea con aumenti di prezzo che hanno consentito il mantenimento dei ricavi. La dimostrazione di una relativa inelasticità delle domanda che dovrebbe far riflettere gli editori italiani che invece mantengono un prezzo medio per copia (1,20€) decisamente basso.
La buona performance dei giornali tedeschi ha attirato l’attenzione del The New York Times che recentemente si interrogava sui motivi del successo. La risposta credo stia principalmente nella penetrazione della lettura di giornali che si assesta al 72% della popolazione sopra i 14 anni e nel non aver commesso gli errori che invece sono stati fatti altrove a cominciare da Stati Uniti e Gran Bretagna dagli editori di giornali che troppo a lungo hanno distolto la loro attenzione dai lettori considerandoli solamente merce di scambio con le aziende, con gli investitori pubblicitari.
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