Corriere del Ticino, 11.04.2012
All’interno del sistema mediatico c’è ancora chi sostiene che i professionisti cadano dal cielo, senza alcun bisogno di formazione, il talento basta e avanza. Anche la ricerca sui media è ritenuta superflua perché è nel lavoro di redazione che si impara tutto ciò che serve. Con tali premesse è difficile riuscire ad imporre il controllo sulla qualità, nonostante ce ne sia estremamente bisogno. La strada verso la vera qualità giornalistica è lunga, pietrosa e per ampi tratti persino scoscesa. Il testo “Medienqualität durchsetzen” rappresenta una tappa fondamentale all’interno di un tale percorso, nonché una guida nella direzione giusta. Gli autori mirano infatti al raggiungimento di una migliore qualità tramite una pratica redazionale basata su strategie avvedute e innovative. Si tratta propriamente di saper imporre la qualità – non solo contro eventuali resistenze nei confronti di condizioni economiche svantaggiose, bensì anche contro i cosiddetti pelandroni e gli eterni refrattari al cambiamento all’interno della redazione stessa. In gastronomia sono gli ingredienti freschi e di qualità a garantire pietanze sane e gustose. E, d’altra parte, la competenza del cuoco deve avere poi la sua parte. Rimanendo nella metafora, sono gli ingredienti ad «essere plasmati» a seconda della situazione. Esempi di attualità, check list, riassunti e illustrazioni, riferimenti al contesto svizzero – tutti questi elementi fanno di questo manuale un vero e proprio prontuario per le redazioni.
A ciò si aggiunge la collaborazione di tre esperti che si completano in modo eccezionale. Vinzenz Wyss è un pioniere della ricerca sulla qualità dei media e Peter Studer è stato caporedattore sia nella televisione sia nella carta stampata. È competente in materie giuridiche e per anni si è occupato di tali questioni in qualità di presidente del Consiglio svizzero della stampa. Toni Zwyssig, esperto di formazione, ha condotto presso la SRG uno dei più prestigiosi programmi di formazione giornalistica in area di lingua tedesca. Un tale concentrato di competenze scientifiche e giornalistiche non può che dar vita ad un testo specialistico avvincente e autorevole. Gli autori non solo riprendono infatti la ricerca scientifica tradizionale, ma si occupano anche degli approcci aziendali del Change Management.
In Svizzera sarà difficile ottenere più qualità di quella già esistente. D’altro canto date le molteplici possibilità di fare pubblicità per mezzo dei social network e dei motori di ricerca, ai vecchi media mainstream e alle redazioni mancano sempre più risorse e nei prossimi anni il giornalismo si occuperà molto di più di garanzia della qualità piuttosto che del suo eventuale miglioramento.
Tuttavia, questo obiettivo potrà essere imposto solo là dove venga richiesto dal pubblico. Solo quando i destinatari saranno disposti a pagare per avere qualità ci saranno manager e giornalisti pronti a soddisfare le esigenze del proprio pubblico e a riflettere sulla gestione della qualità in modo serio e concreto. Già, ma è un gatto che si morde la coda, perché è anche vero il contrario: solo quando i manager e i giornalisti inizieranno a fare chiarezza sulla realtà giornalistica e dei media stessi in modo decisivo e significativo ci saranno utenti sufficientemente consapevoli e pronti a far valere il proprio desiderio di un’informazione di qualità.
Medienqualität durchsetzen. Qualitätssicherung in Redaktionen, Ein Leitfaden di Vinzenz Wyss, Peter Studer e Toni Zwyssig, è pubblicato da Orell Füssli Verlag, Zürich 2012.
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