Un premio rifiutato

4 Ottobre 2004 • Etica e Qualità • by

Neue Zürcher Zeitung, 04.10.2004

ARD e ZDF in guerra con Medien Tenor
La scorsa settimana Medien Tenor, l’Istituto di ricerca tedesco specializzato nell’analisi dell’impatto dei media, ha premiato diversi mass media per il proprio giornalismo d’informazione aperto e critico; tra questi anche ARD e ZDF, ma i rispettivi direttori li hanno rifiutati.

Si tratta probabilmente del più importante premio di giornalismo del mondo germanofono che non viene conferito da una giuria di esperti, bensì da un istituto di ricerca che analizza in modo scientifico i contenuti dei media: la settimana scorsa l’istituto di ricerca Medien Tenor ha conferito l’«International Media Tenor Award for Media Diversity» 2004. Con tale riconoscimento, assegnato in diverse categorie e che tiene conto di ben dieci criteri di valutazione, si premiano quei mass media che sanno fare un giornalismo d’informazione aperto e critico. La cerimonia di premiazione è stato il momento culminante di una conferenza internazionale durata due giorni e tenutasi a Petersberg, Bonn, in occasione della quale si è discusso di tutte le nuove nozioni concernenti l’agenda setting, ovvero di chi determina l’ordine del giorno politico nei paesi democratici: i politici e i grandi imprenditori, i loro consulenti e responsabili delle pubbliche relazioni, i rappresentanti degli interessi di organizzazioni non profit o i media e i giornalisti.

Gli offesi
Se vogliamo scoprire come venga considerato il giornalismo di qualità nelle diverse culture non bisogna analizzare i premiati, ma più che altro i loro comportamenti: il direttore del giornale Wall Street Journal Europe, Fred Kempe, è accorso a Bonn per ricevere personalmente il premio e per far sì che anche i propri lettori potessero essere informati di tale avvenimento, il giorno dopo ha riservato un grande spazio sul proprio giornale per evidenziare che la sua redazione era stata insignita del Global Business Media Award; i direttori dei giornali premiati tedeschi, tra i quali Die Zeit, la Süddeutsche Zeitung, Die Welt, la Welt am Sonntag e la Frankfurter Allgemeine Zeitung, invece, hanno inviato i capo-redattori o i direttori di rubrica al loro posto. I direttori delle stazioni televisive pubbliche ARD e ZDF sono andati ben oltre: si sono mostrati offesi e non hanno accettato il premio.

Questo è da ricondurre al fatto che Medien Tenor non di rado deve rammentare ai due colossi televisivi tedeschi il loro dovere professionale, ovvero quello di fornire informazioni fondamentali. Inoltre, qualche settimana prima l’istituto aveva pubblicato uno studio con dati che dimostravano quanto nei telegiornali delle due stazioni televisive la politica e l’economia venivano messe sempre più in secondo piano a favore dello sport. Anche se praticamente tutti i telespettatori che guardano regolarmente i telegiornali tedeschi, sarebbero d’accordo con l’interpretazione del Medien Tenor, che in ogni modo è stata dimostrata con dati scientifici, le stazioni televisive hanno avuto il coraggio di esprimere qualche dubbio sui metodi di ricerca dell’istituto. Per farlo, ARD si è avvalsa di periti scientifici esterni, che però – già imbarazzante di per sé – apparentemente hanno preferito mantenere l’anonimato come bravi cecchini.

Un aiuto per l’autoanalisi
Questi avvenimenti dimostrano ancora una volta quanto i giornalisti e i manager dei media, almeno quelli dei più potenti colossi televisivi pubblici, siano restii nell’accettare critiche. Persino quando si basano su ricerche scientifiche e – come se non bastasse – sono condivise dai più. Alla fin dei conti Medien Tenor, che in questi giorni celebra il suo decimo anno di vita e osserva la corrispondenza sui media anche negli Stati Uniti, nella Repubblica Ceca e nel Sud Africa, offre uno strumento indispensabile alle redazioni, perlomeno a quelle a cui sta a cuore la qualità dei propri giornali. Per poter migliorare la qualità del proprio giornalismo, l’istituto di ricerca fornisce loro diversi dati, a intervalli mensili, che si sono dimostrati indispensabili per poter confrontare il proprio operato con quello della concorrenza.

Solo chi fino a poco tempo fa è stato tenuto sotto stretto controllo dalla censura statale, può comprendere l’importanza di tale progresso storico. Ad ogni modo, a Petersberg c’era Zdenek Velisek, che ha ricevuto un premio per la televisione pubblica ceca, e che in tale occasione ha fatto notare a tutti il sollievo che, in veste di giornalista prova ora nel potersi confrontare con «autorità di controllo» scientifiche piuttosto che con apparati statali e di partito.

Traduzione: Marisa Furci