Previsione rivista
Philip Meyer, uno dei maggiori ricercatori americani in ambito giornalistico, spesso citato anche nell’area germanofona per aver asserito che l’ultimo giornale cartaceo verrà stampato al più tardi entro il 2040, si sente frainteso e rivede la sua previsione.
Mancanza di realismo nel vecchio continente europeo?
Il contrasto fra gli esperti di stampa americani e quelli delle aree germanofone, parecchio più ottimisti, non potrebbe essere più netto. Stephan Weichert e Leif Kramp – incaricati della fondazione Friedrich Erbert – , hanno intervistato quarantatre esperti riguardo al futuro della stampa di qualità. Dal sondaggio emerge che quarantuno di essi, ovvero il 95%, crede che il quotidiano tradizionale su carta stampata resisterà tranquillamente per i prossimi venti-trenta anni. Alcuni degli intervistati hanno fatto riferimento alla legge di Riepl, secondo cui i nuovi media non arriverebbero mai a sostituire quelli esistenti, ma si limiterebbero a ad assegnare loro nuove funzioni. L’analisi di Riepl, che risale al 1913, si riferiva originariamente ai vecchi media, ma in seguito si è dimostrata valida anche per la televisione e per la radio. Non è però stato provato in alcun modo se i suoi seguaci hanno ragione anche per quanto riguarda la grande Rete . “Il problema principale in questo paese è che le case editrici non sempre vogliono ammettere di non avere futuro al di là di internet “- questa la visione di Robin Meyer- Luch, consulente mediatico del Berlin-Institute e uno dei pionieri delle indagini giornalistiche in rete.
Philip Meyer: The Elite Newspaper of the Future, in: American Journalism Review, November/December 2008 http://www.ajr.org/Article.asp?id=4605
Stephan Weichert e Leif Kramp, „Bitte keine franzöischen Verhältnisse!“ Ein medienpolitisches Stimmungsbild zur Zukunft der Qualitätspresse, in: Funk-Korrespondenz v. 5.9.2008
Robin Meyer-Lucht, Das Paradox des Onlinejournalismus, in: Perlentaucher, Virtualienmarkt v. 10.9.2008 http://www.perlentaucher.de/artikel/4928.html