VOCER: un modo nuovo per parlare di media in Germania

26 Giugno 2013 • Digitale • by

Una nuova rivista web ha aperto un forum innovativo per discutere di media e offre borse di studio a giovani giornalisti intraprendenti al fine di sviluppare nuove modalità di reportage. Per più di una decade, gli editori tedeschi hanno ridotto in maniera massiccia le sezioni di notizie dedicate alla valutazione e alla critica dei media stessi. Se un commento, che tratta di media, riesce ad essere pubblicato su un giornale o una rivista, spesso è relegato nella sezione Affari e finanza o è messo in ombra da notizie economiche di vasta portata. La carenza di articoli che si occupano di media è da attribuire principalmente ai bilanci ridotti all’osso, ma il fatto che i giornalisti tedeschi non criticano volentieri il giornalismo nazionale non è certo di aiuto.

Con lo scopo di rinvigorire la riflessione critica sul giornalismo e i media tedeschi, un gruppo di otto reporter, accademici e blogger hanno lanciato VOCER – una rivista online e uno dei primi progetti no profit di giornalismo digitale  in Germania. I fondatori del progetto sono Robert Bongen (editorialista di politica interna presso il canale televisivo NDR), Johannes Kram (esperto di marketing e autore), Leif Kramp (Università di Brema), Ulrike Langer (giornalista di media e  blogger), Iris Ockenfels (autore e editore della rivista di media della NDR  Zapp), Alexander von Streit (caporedattore di  Wired Germany), Janko Tietz (editore della sezione di economia di Der Spiegel) e Stephan Weichert (Macromedia University for Media and Communication).

In una recente conferenza alla Evangelische Journalistenschule a Berlino, organizzata da MediaAcT – un progetto di ricerca che mette a confronto i sistemi mediatici tra i vari stati membri dell’UE –  si è parlato dei risultati di uno studio internazionale dal quale risulta che raramente sono stati notati giornalisti tedeschi che criticavano i loro colleghi, e gli stessi giornalisti vengono criticati solo raramente dai loro superiori. VOCER vuole cambiare questa cultura della compiacenza.

Abbinando un design vivace ad un coro di voci creative e menti attente ai media VOCER offre una piattaforma di discussione online per una vasta gamma di argomenti mediatici sia all’interno della Germania che al di fuori dei suoi confini. Gli autori, tra cui si annoverano giornalisti, avvocati, accademici, designer, imprenditori,  propongono un ricco ventaglio di opinioni diverse e svariate esperienze . Carolin Neumann, redattrice capo di VOCER, afferma: “Il nostro non è solo una rivista sulla quale pubblichiamo ciò che gli autori scrivono, bensì è un think tank, è un network. Il nostro obiettivo non è quello di pubblicare semplicemente opinioni sul giornalismo, ma creare una rete che offra uno spazio di discussione grazie al quale il giornalismo possa crescere.” 

Non ci proponiamo di tenere il passo con i ritmi frenetici dei media in circolazione e neppure di metterci in competizione con gli aggregatori di notizie. Neumann spiega“in Germania esistono già molti blog che fanno un ottimo lavoro spulciando tra le critiche sui media, analizzando veramente con estrema accuratezza la produzione quotidiana. Per esempio ci sono blog che si dedicano esclusivamente ad evidenziare e analizzare gli errori apparsi sullaBild Zeitung. VOCER invece favorisce un diverso ideale, quello  delle notizie date con calma. Potremmo essere accusati di lentezza, ma fa parte del nostro concetto”.

VOCER favorisce l’innovazione

Nonostante non abbia ancora raggiunto due anni di età, uno degli obiettivi primari di VOCER è quello di promuovere giovani talenti nella sfera digitale. Con questo proposito all’inizio dell’anno  ha lanciato il suo Innovation Medialab – un programma pilota di collaborazione pensato per sostenere nuovi talenti nell’ambito dei media. Lo scopo principale di Innovation Media Lab è quello di fornire a persone che vanno dai 20 ai 29 anni la possibilità di sperimentare i modelli di business con il Web 2.0. Neumann afferma: “ Non stiamo cercando esclusivamente giornalisti ma anche creatori di nuovi concetti, persone esperte nei social media, avvocato con un background nei media, programmatori, media designer, insomma persone che si sforzano di sviluppare l’innovazione all’interno del giornalismo.”  E poiché Berlino continua a detenere il titolo di una tra le comunità di start up che cresce più velocemente al mondo,  non sorprende che l’offerta di VOCER abbia raccolto una valanga di proposte creative, molte proprio dalla stessa capitale tedesca.

Mentre l’Innovation Medialab pretende un buon livello di esperienza giornalistica, la fellowship non è limitata a coloro che possono esibire un pedigree di giornalista. I candidati ricevono 3000 euro nell’arco di sei mesi, durante i quali possono mettere sotto scrutinio le loro idee con la collaborazione di VOCER. La speranza è che una volta partiti questo tipo di progetto possa servire da stimolo per reiventare elementi in particolari settori dei media. Il primo call per nuove proposte ha raccolto quasi 60 candidature, ridotte poi da VOCER ad una rosa finale di sei team.

Sebbene il progetto sia ancora “ufficialmente “ in corso, il primo lotto di progetti scaturiti da Innovation Medialab è il seguente:

  • Un progetto di data journalism chiamato Rechtes Land, che documenta il passato e il presente degli estremisti di destra in Germania.
  • Un network per corrispondenti stranieri che combina elementi tra il sito web  Couchsurfing con qualcosa di simile ad un network  di stringer/fixer  che possa connettere i corrispondenti con i membri delle comunità locali.
  • story. deine doku, un progetto di giornalismo aperto, pensato per incorporare il pubblico nei reportage offerti dalla televisione in internet.
  • Un museo multimediale  sul web che segue le tracce e il corso della storia europea dal passato fino ai giorni nostri, mettendo in evidenza i legami tra i vari popoli europei.
  • 2470 Media, un progetto che si prefigge lo scopo di migliorare le condizioni di lavoro dei giornalisti digitali con l’obbiettivo di creare uno strumento open source che favorisca lo storytelling online.
  • Un’iniziativa per mettere in collegamento i giornalisti di lingua tedesca all’estero con i lettori in patria attraverso il metodo del crowdsourcing partirà questa estate con dei giornalisti che vivono in Brasile.

Ulteriori dettagli sui vari progetti saranno aggiornati sul sito vocermedialab.org e un nuovo gruppo di candidati verrà reso noto in autunno.

Superficialmente programmi come l’ Innovation Medialab offrono ai giovani creativi spazi di sperimentazione. Su vasta scala invece progetti di collaborazioni multidisciplinari forniscono un’ alternativa costruttiva e aiutano ad affrontare i problemi con i quali il giornalismo odierno deve confrontarsi. In prima istanza riconoscendo che questi problemi esistono realmente e in seconda  offrendo opportunità di sviluppare gli strumenti specifici necessari per assicurare la sopravvivenza di un giornalismo di qualità.

Traduzione dall’originale inglese “Vocer: A New Way To Talk About The Media in Germany” a cura di Alessandra Filippi

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