Anna Matteo, Direttore Generale dell’Area Business Digital del Gruppo 24 ORE, ospite insieme a Pamela Thomas-Graham, Claudio Giua e Marcello Foa della tavola rotonda “Donne, che impresa!” tenutasi lo scorso 21 maggio all’USI, si racconta in questa intervista per EJO e lancia un messaggio positivo al mondo femminile: i tempi stanno pian piano cambiando e seppur tra molte difficoltà, le donne oggi possono ambire a fare carriera e vedere riconosciuti i propri meriti. Anna Matteo è convinta che sia “necessario condividere la propria esperienza con altre donne, comunicare le difficoltà che si devono affrontare ogni giorno, così da assumere sempre più sicurezza per rompere le barriere.” In particolare promuovendo iniziative pubbliche come questo incontro luganese “che aiutano a condividere. Molte donne pensano che la propria esperienza sia unica, in realtà condiverderla dà forza”. In questo anche internet gioca un ruolo determinante: “la Rete è uno strumento attraverso il quale le donne possono aprire le discussioni e condividere le proprie sfide ed affrontare le proprie difficolta’. Internet e’ un grandissimo strumento di disintermediazione e di accesso facilitato che mette in contatto milioni di persone”. Non solo “Siamo noi che diciamo quali contenuti vogliamo ricevere e quali trasmettere.”.
Quella di Anna Matteo è stata un carriera di successi a partire dalla sua laurea in Ingegneria elettronica e il dottorato di ricerca in Optoelettronica, un’esperienza nel settore della ricerca scientifica avanzata, in Mondadori come Direttore Marketing di Digital Publishing Italia e in Condè Nast come Vice President Digital & Technology. Dunque chi meglio di lei può parlarci di donne e pari opportunità in ambito mediatico ed editoriale: “Dal punto di vista giornalistico la presenza della donna nel mondo dell’editoria non è una novità’” ci dice, anzi “Nel mondo dei periodici ci sono tanti direttori donne, anche a livello di quotidiani internazionali – pensiamo al New York Times; se invece parliamo di management il discorso é diverso”.
Una delle difficoltà ancora non risolta ed ancora incompresa, è il fatto che solitamente le donne intenzionate a fare carriera non riescono a rompere il così detto “soffitto di cristallo”, ad accedere cioè ai posti chiave di un’azienda, pur avendo le giuste competenze. “Il tema della presenza delle donne all’interno di posizioni importanti è un tema correlato ad una cultura che fa parte del modo in cui noi veniamo educate. Dipende da noi stesse e, soprattutto, bisogna cercare di rompere queste barriere con cui cresciamo e che ci portano poi a tutti i costi alla ricerca della perfezione” dice la Matteo che guardando alla sua esperienza personale continua “Ho vissuto la prima parte della mia professione nel mondo della ricerca avanzata che è un mondo molto meritocratico dove non è presente alcuna differenza fra uomini e donne, se una persona porta del valore e ha una personalità forte, avendo le competenze giuste farà sicuramente strada. In un mondo invece molto piu’ ampio, ci sono tanti fattori con cui tu vai avanti, ma non e’ solo la giusta competenza, vi sono diverse dinamiche da superare”. In ogni caso nonostante le difficoltà che ancora persistono, la mentalita’ che si adotta nei confronti delle donne all’interno delle aziende è in costante cambiamento “Sta cambiando perché la maggior parte delle donne si rendono conto e prendono atto del valore che possono avere sviluppandolo all’interno del proprio lavoro, acquisendo sempre più sicurezza e fiducia in se stesse. Bisogna avere sempre più incentivi ed essere sempre più motivate, solo così potremo portare un vero cambiamento in questo mondo femminile”.
In certi casi bisognerebbe “fare un po’ come fanno gli uomini: gli uomini fanno del proprio caso un caso generale, noi invece ci colpevolizziamo di tutto. Porto sempre con me la frase di Sheryl Sandberg ‘cosa faresti se non avessi paura?’. È così che dovremmo agire, come se noi donne non avessimo paura di niente!”
Dunque, in conclusione, quali consigli darebbe ad una giovane donna che vuole fare carriera? “Direi tre cose: la prima, quella di non mollare mai che è una caratteristica di noi donne. Se vuoi una cosa non mollare, non fermarti mai, alla prima, seconda, terza volta, trova un modo alternativo per raggiungerla. Pensa cosa faresti se non avessi paura e studia”.
Hanno contribuito alla realizzazione dell’articolo anche Daiana Crivelli, Eleonora Genini e Georgia Ertz.
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