Corriere del Ticino, 01.10.2010
Ottanta è il numero di giornalisti che l’ex conduttore e direttore del notiziario svizzero “Tagesschau”, Heiner Hug, ha riunito intorno a www.journal21.ch per fondare un nuovo portale di informazione online. La cosa in sé potrebbe anche passare inosservata, se non fosse che i membri del gruppo si sentono tutti più giovani di quello che sono. Evocando il cantante tedesco Udo Lindenberg si fanno chiamare “la band dei pensionati”, ma se davvero parteciperanno tutti al progetto si tratterà piuttosto di una vera e propria orchestra, con eccellenti solisti. Dall’inizio di settembre, dunque, i giornalisti pensionati propongono quello che per molti altri media non ha più importanza: un “valore aggiunto” al giornalismo di tutti i giorni, fatto di approfondimenti commenti, opinioni e contestualizzazione degli eventi. Tutto questo per il puro piacere di farlo, senza nessun compenso.
Dato che il team deve ancora collaudarsi, così come lo stesso portale, è presto per fare bilanci o tessere lodi. Di certo non sarà facile coordinare un così ampio pool di volontari, che difficilmente opereranno come una “vera” redazione in caccia di fatti 24 ore ore su 24. D’altra parte, considerando le loro storie, è verosimile che siano in grado di fornire interessanti e accurati punti di vista. Il sito è semplice e lineare, pochi i colori a differenza di molte altre testate online.
C’è anche da dire che l’idea potrebbe essere un po’ prematura. Il sito entrerà tra le nostre letture abituali? Ci vorrà infatti ancora del tempo prima che diventi un’abitudine per gran parte di noi quella di sedersi comodamente in poltrona o al tavolo della colazione per consumare le notizie in formato digitale, dunque su un Kindle o un iPad, anziché sfogliando il caro vecchio giornale. E – come l’esperienza insegna – i testi lunghi non invogliano la lettura sul video.
In Austria e in Germania ci si inizia a chiedere se questo tipo di concorrenza professionale e gratuita possa danneggiare i media più affermati. In America sono già diversi i siti fondati e gestiti da giornalisti prematuramente andati in pensione. Spesso in diretta concorrenza con le loro ex testate o case editrici, colpevoli forse di non aver saputo approfittare di questo potenziale. Gran parte di loro sono ancora troppo impegnate ad ottimizzare i loro prodotti cartacei invece di posizionarsi adeguatamente sul web ed avere una possibilità in più di sopravvivere.
È anche possibile che la “banda di pensionati” di Hug appartenga anche all’ultima generazione di giornalisti che può permettersi di gestire le entrate e le aspettative legate all’età pensionabile con tanta disinvoltura. E di concedersi il lusso di offrire gratuitamente un prodotto giornalistico di qualità. Non è senza ironia il fatto che sia propria Hug a lanciare questa iniziativa. Di recente ha fatto parlare di sé con il suo libro dal titolo “Televisione senza spettatori”, nel quale si prende gioco dell’età media del telespettatore del notiziario svizzero “Tagesschau”. Età che a suo dire corrisponde a 59,2 anni e che lo porta a definire il pubblico del notiziario “il più grande club di anziani del Paese”. Restiamo dunque a vedere se l’orchestra di pensionati di Hug, al contrario del notiziario che un tempo dirigeva, riuscirà a coinvolgere e ad entusiasmare anche le generazioni più giovani che si aggirano nella rete.
P.s. Nel panorama elvetico segnaliamo anche un’altra nuova iniziativa giornalistica digitale: nella Svizzera tedesca è nato il nuovo magazine femminile – “non solo per donne”www.clack.ch. Anche qui tra i collaboratori si contano diversi giornalisti professionisti.