La metamorfosi dei media. Il rapporto con i quotidiani è sempre più critico

22 Novembre 2009 • Digitale, Editoria • by

L’ultimo rapporto sulla comunicazione del Censis evidenzia una progressiva disaffezione degli italiani nei confronti della stampa. Per quanto riguarda i quotidiani, nel biennio 2007-2009 i lettori che leggono almeno tre volte la settimana il quotidiano sono passati dal 51,1% al 34,5%. La percentuale è meno negativa se si analizza la frequenza di lettura per una sola volta la settimana, ma il dato non è certo consolatorio: in questo caso si passa dal 67% al 54,8%

Il rapporto con i quotidiani è sempre più critico e dimostra di essere largamente subalterno a Tv e Radio. E’ la stampa in generale a essere snobbata dagli italiani e il fenomeno si ripercuote anche sulla lettura dei settimanali (-14,2% rispetto al 2007) e dei mensili (-8,1%).

Nemmeno i quotidiani online riescono a contrastare in modo efficace l’emorragia complessiva dei lettori, basti pensare che negli ultimi due anni la percentuale di visitatori ai quotidiani su web è passata dal 21,1% al 17,7%.

Se Tv e radio costituiscono i mezzi preferiti, ed evidenziano anche nell’ultimo biennio un crescente successo, i giornali non beneficiano in termini di audience complessivo dall’evoluzione di internet: solo una componente minoritaria dell’utenza web ha un rapporto con i giornali online mentre si moltiplica l’utilizzo di fonti di informazione alternativa.

Il potenziale audience dei quotidiani online, gli utenti internet complessivi, ha ormai raggiunto un livello di non crescita. Nel periodo 2007-2009 l’aumento è stato infatti di soli 1,7 punti percentuali passando dal 45,3% al 47%.

Questo significa che la possibile espansione del numero di lettori online potrà avvenire solo se i quotidiani sapranno essere attraenti nei confronti di quelle persone che hanno stabilito nel tempo un rapporto con i media più diversificato che in passato. Si deve altresì tenere presente che, in relazione all’utilizzo di Internet vi è una netta spaccatura tra giovani (l’80,7% si connette al web), da una parte, e adulti (nella classe d’età 30-64 anni si connette il 46%) e anziani (soltanto 1 su 10 si connette) dall’altra.

“Per quanto riguarda i quotidiani on line, – si legge nel rapporto – la spiegazione della flessione dell’utenza (dal 21,1% al 17,7%) non è certo di natura economica, ma va rintracciata nell’evoluzione degli impieghi della rete. Si può pensare ad altri tipi di portali non necessariamente informativi, che però riportano anche notizie di cronaca e di costume, ma anche a link e finestre aperte a vario titolo nei blog e nei social network abitualmente frequentati, oltre che ai motori di ricerca e ai programmi aggregatori che rintracciano automaticamente in rete le notizie richieste dall’utente”.

Questi dati muovono le seguenti considerazioni:

  • Il numero di lettori online è di gran lunga inferiore al numero di contatti stabiliti dalla carta stampata
  • A una tendenziale diminuzione dei lettori dei quotidiani non corrisponde una lievitazione dell’audience online
  • Il numero di utenti internet ha raggiunto un livello di saturazione
  • Esiste una generale e progressiva insofferenza verso informazione a pagamento
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