Un nuovo osservatorio sul giornalismo per il mondo arabo

4 Luglio 2016 • Brevi, Giornalismi • by

ajo

La rete dello European Journalism Observatory (EJO), il centro di ricerca fondato nel 2004 presso la Facoltà di scienze della comunicazione dell’Università della Svizzera italiana di Lugano, si espande ulteriormente oltre i confini d’Europa: in collaborazione con il Media Development Center di Tunisi è stato infatti fondato l’Arabic Journalism Observatory (AJO) che, con un un sito in lingua araba e prossimamente francese e attraverso i social media, fornirà notizie sul giornalismo, la ricerca accademica sui media, la libertà di stampa, l’accountability dei media, le più importanti tendenze nel giornalismo e nelle imprese mediatiche, con un focus specifico sui Paesi del mondo arabo.

L’AJO sarà diretto da Abdelkrim Hizaoui, Professore presso l’Institut de Presse et des Sciences de l’Information (IPSI) e già Direttore del Centre Africain de Perfectionnement des Journalistes et des Communicateurs (CAPJC) di Tunisi. Secondo il Prof. Hizaoui l’AJO “darà ai professionisti del settore un forum dove presentare la loro ricerca e scambiare le loro esperienze in un tempo in cui i media devono affrontare le transizioni politiche scatenate dalle Primavere arabe”. Il sito dell’AJO sarà curato ed editato da Nouha Belaid, ricercatrice dottoranda presso l’IPSI, blogger e docente di media digitali.

L’AJO si unisce così alla rete creata dall’EJO e composta ora da altre 13 università e istituzioni di ricerca in Europa e negli Stati uniti, che condividono l’obiettivo di fornire migliore accesso alla ricerca sul giornalismo, la rivoluzione digitale nel settore dei media, favorendo l’incontro tra diverse culture giornalistiche e superando le barriere linguistiche. Il progetto AJO è anche volto a migliorare le relazioni tra la Svizzera e i Paesi a Nord e a Sud del Mar Mediterraneo, tenendo vive le intuizioni e gli obiettivi che portarono alla fondazione dell’Istituto di studi mediterranei, ora Laboratorio di studi mediterranei, presso l’Usi di Lugano. Il progetto AJO è reso possibile grazie al sostegno dalla Fondazione Fidinam.

 

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