Antoni Maria Piqué i Fernàndez, consulente mediatico e docente di giornalismo presso l’Universitat Internacional de Catalunya, in un’intervista all’ EJO paragona i mezzi di comunicazione tradizionali alle carrozze – e non è dell’avviso che debbano essere salvati.
Come crede che cambierà il giornalismo nei prossimi dieci anni?
La sfida che si profila all’orizzonte per tutti noi giornalisti, ricercatori e consulenti è riuscire a re-inventare il giornalismo. E non mi riferisco ai quotidiani, alla televisione, né alla radio. Questi sono soltanto strumenti.
L’idea che sta alla base del giornalismo è soddisfare il diritto all’informazione dei cittadini. A questo scopo, è necessario scoprire nuovi metodi che consentano ai professionisti di adempiere al loro dovere verso la produzione d’informazione. Così, ad esempio, dobbiamo imparare come fare giornalismo su Twitter, dobbiamo imparare come riportare in maniera accurata le informazioni in tempo reale. Dobbiamo riscoprire i valori del giornalismo. I giornali, la televisione e la radio, a mio avviso, hanno fatto il loro tempo.
Pensa, dunque, che tra dieci anni non esisteranno più quotidiani, televisioni e radio?
Ovviamente credo che continueranno ad esistere ma la loro importanza sarà praticamente ridotta a zero, poiché i nuovi media riusciranno a trasmettere le informazioni molto più velocemente. È come se oggi cercassimo di salvare le carrozze di un tempo, nonostante fosse molto più indicato investire in nuove strade, nuove pompe di benzina, nuove officine. Guidiamo le auto e non conduciamo più le carrozze, di conseguenza non avrebbe molto senso mantenere i vecchi abbeveratoi, le sacche di biada e le aree di sosta.
Crede che i quotidiani, la televisione e la radio possano avere un futuro come mezzi di intrattenimento?
La televisione è già soprattutto un mezzo d’intrattenimento. I programmi d’informazione che vengono trasmessi in TV sono molto costosi e complessi da gestire. Tuttavia, fino ad oggi sono serviti al consolidamento del “marchio” televisione sul mercato. Se sarà possibile trasmettere i programmi in diretta su Internet, non avrà più alcun senso investire ingenti risorse nella produzione dei telegiornali. I servizi informativi forniti da TV, radio e quotidiani verranno presto soppiantati.