Come le breaking news diventano voci di Wikipedia

30 Ottobre 2019 • Digitale, Ricerca sui media • by

(Moheen Reeyad / Flickr CC / BY-SA 2.0)

Gli attacchi terroristici che hanno avuto luogo in Europa negli ultimi dieci anni sono avvenuti in un ecosistema mediale profondamente modificato dalla presenza dei media digitali. Nel complesso universo di Internet, una posizione preminente in relazione a tali processi è detenuta da Wikipedia, il luogo dove moltissime persone si rivolgono per recuperare informazioni che sono ritenute complete, attendibili e verificate, in una parola enciclopediche. Per quanto le prime informazioni sugli eventi emergenziali siano senza dubbio ricercate sui social media (Twitter per le breaking news, Facebook per discuterne) è su Wikipedia che ci si aspetta di trovare una versione degli eventi più equilibrata, epurata da sensazionalismi e da condizionamenti ideologici e che, nel tempo, venga a costituire una sorta di memoria collettiva in grado di definire il senso di un evento anche nel medio e lungo termine.

Wikipedia ha costituito l’oggetto della nostra ricerca, pubblicata nell’ultimo numero di Problemi dell’informazione, che si è focalizzata sulle voci di dieci attentati avvenuti in Europa dal 2010 al 2018: Utøya (2011), Charlie Hebdo (2015), Nizza (2016), Bataclan (2015), Londra (Westminster e London Bridge 2016) Bruxelles (2016), Barcellona (2017) Berlino (2017) e Manchester (2017). In via preliminare, abbiamo svolto un’analisi comparata delle metriche delle voci in oggetto, in quattro versioni linguistiche diverse (inglese, spagnola, italiana e francese): sono stati analizzati i tempi di pubblicazione, il numero di interventi e le dimensioni sia delle voci sia delle relative “pagine di discussione”, ovvero quegli spazi, a cui si accede tramite una linguetta posta in cima a ogni voce di Wikipedia, che ospitano le ragioni per cui alcuni utenti hanno modificato la voce in oggetto, ragioni che diventano poi materiali per un confronto entro la comunità. Di ogni voce è stata analizzata la cronologia per valutare il numero e l’entità delle modifiche in funzione del tempo. Lo stesso è stato fatto per le relative pagine di discussione. Su queste ultime, inoltre, è stata effettuata un’etnografia digitale, osservando i comportamenti e le interazioni di coloro che contribuiscono alla redazione delle voci dell’enciclopedia.

Un primo elemento rilevante è il tempo trascorso tra lo scatenarsi dell’evento e la creazione della relativa voce su Wikipedia. La media è stata di 50 minuti per Wikipedia in inglese, 1 ora e 18 minuti per Wikipedia in francese, 1 ora e 52 minuti per Wikipedia in spagnolo e tempi estremamente variabili (tra 44 minuti e 10 giorni) per Wikipedia in italiano. Questa evidente differenza tra la versione italiana e le altre si spiega con il diverso atteggiamento che la comunità italiana ha verso i cosiddetti “recentismi”. Con il termine “recentismo” si intende “l’aggiunta di informazioni su una voce senza valutare approfonditamente una prospettiva storica di lungo termine”. È emblematico il caso degli attentati di Barcellona, i cui tentativi di creazione di una voce sono stati cancellati per cinque volte nelle prime 24 ore e altre tre volte nei giorni successivi, fino al mantenimento di una voce stabile solamente il 28 agosto 2017, ovvero undici giorni dopo l’evento.

La maggior parte delle modifiche alle voci è stata effettuata entro il primo mese dall’evento, mentre nei mesi successivi la percentuale di modifiche risulta notevolmente inferiore: al secondo, terzo o quarto mese, infatti, le modifiche sono state rispettivamente il 6-10%, l’1-2% e l’1% rispetto al primo, senza differenze significative tra le diverse versioni linguistiche. Tale andamento temporale è stato analizzato più nel dettaglio, valutando la dimensione della voce (in byte) in funzione del tempo trascorso dalla sua creazione. L’andamento è risultato essere lo stesso per tutte le voci: si osserva una crescita molto rapida nei primi giorni successivi alla creazione della voce e il raggiungimento di un plateau pressoché costante fino alla data attuale. In particolare, entro un arco di tempo compreso tra 7 e 11 giorni le voci hanno raggiunto l’80% della dimensione che si può considerare pseudo-definitiva, corrispondente a quella del plateau. Lo stesso risultato si ottiene analizzando il numero di modifiche apportate alle voci, sempre dalla loro creazione a oggi. Le voci di Wikipedia, dunque, sembrano condividere con le breaking news sulle quali si basano una caratteristica fondamentale: la tempestività. Un sapere di tipo enciclopedico che, nel tempo, diventerà uno dei principali elementi costitutivi della memoria collettiva degli attacchi viene pertanto generato quasi in tempo reale, con continui aggiornamenti, modifiche, cancellazioni, integrazioni, correzioni che risentono fortemente dello stato di “fibrillazione” che caratterizza il modus operandi di media in tali frangenti.

L’analisi del discorso delle pagine di discussione ha fatto emergere alcune questioni che sono oggetto di intenso dibattito, una delle più interessanti è una curiosa modalità con la quale si declina la lotta alle “fake news” per la comunità di Wikipedia. La comunità è molto attiva per far sì che sulle sue pagine non compaiano notizie inesatte. Nel fare ciò è evidente come la maggior parte degli utenti viva il suo contributo all’enciclopedia come una missione, un’opera di civilizzazione contro le barbarie della cattiva informazione, che essi vedono spesso provenire dal mondo social. Il fatto che la comunità di Wikipedia si impegni per cercare di non pubblicare fake news non è comunque sorprendente. Molto più sorprendente, invece, è il fatto che questa comunità si impegni anche a non pubblicare notizie sulle fake news. In altre parole, una cosa è cercare di non pubblicare notizie false, un’altra cosa è far sì che nelle proprie pagine non ci siano riferimenti ai tanti casi di notizie false che si sono diffusi nel corso degli attentati. Nel corso degli attentati in oggetto lo abbiamo visto numerose volte, basti pensare alla foto della donna musulmana che passa apparentemente noncurante mentre guarda il suo cellulare durante l’attentato al Westminster Bridge, o a tutti i casi di false vittime registrate durante l’attentato al concerto di Ariana Grande, rivelatesi poi teenager che volevano sfruttare i social per conquistare un po’ di like fingendo di avere amici feriti nell’attentato. Di tutte queste notizie non troveremo nelle voci di Wikipedia nessuna traccia: la linea della comunità, infatti, è quella di non dare ulteriore pubblicità alla presenza di cattiva comunicazione.

Questo è un aspetto particolarmente controverso. In questo caso vediamo in sostanza svilupparsi negli spazi delle pagine di discussione gli stessi dilemmi che hanno interessato il giornalismo tradizionale da quando si è iniziato a coprire il terrorismo: quante notizie è necessario dare? Ci sono informazioni che sarebbe meglio non coprire per tutelare il pubblico? A queste domande la comunità di Wikipedia tende a dare una risposta piuttosto omogenea: ci sono notizie che è meglio non dare per evitare di alimentare confusione, e tra queste notizie ci sono quelle relative al diffondersi della fake news, che infatti non trovano spazio nelle voci dedicate agli attacchi terroristici. Vediamo qui come Wikipedia viva sé stessa come una comunità coesa, con degli obiettivi piuttosto chiari in mente, che hanno a che fare soprattutto con una differenziazione rispetto al panorama mediatico, digitale ma non solo, esterno.

Ricci, O., Maneri, M. e Quassoli, F. (2019). La storia in-diretta. La costruzione delle voci di Wikipedia sugli attacchi terroristici. Problemi dell’informazione, 2/2019, pp- 285-314.

Questo articolo è tratto da un paper pubblicato sul numero 2/2019 del journal Problemi dell’Informazione, partner dell’Osservatorio europeo di giornalismo

 

 

 

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