Nonostante il successo ottenuto, The Washington Independent, iniziativa editoriale online non profit, non ce l’ha fatta e ha deciso di chiudere i battenti. La notizia, dimostra, ancora una volta, che non esiste alcuna formula certa che possa garantire una sufficiente sostenibilità economica, anche per l’online. I problemi che affronta la carta stampata, per quanto diversi, si riflettono anche nei nuovi media e l’esempio del Washington Independent ne è una evidente testimonianza.
David Bennahum, amministratore delegato di American Independent News Network, impresa editoriale cui fa riferimento la testata online, afferma in modo molto semplice: per quanto successo editoriale qualsiasi iniziativa possa avere, non è mai facile assicurare un futuro ai giornali online” Un’affermazione che suona ancor più drammatica se si tiene conto che il network editoriale di Bennahum era riuscito a godere di finanziamenti significativi. Il triennio 2006-2008 a fronte di finanziamenti pari a 8,3 milioni di dollari si era concluso con un surplus di 1,6 milioni di dollari; nel 2009 erano stati raccolti altri fondi per 2,7 milioni e poi ancora nel corso del 2010 si era aggiunto un altro importante finanziamento dell’ordine di 1,9 milioni.
Il Washington Independent aveva iniziato la sua storia con due editor full time, un mix di dieci giornalisti full e part time e un sostanzioso budget per i freelance. Oggi al momento della chiusura lo staff si era ridotto a un editor e 4 giornalisti. Adesso – dice Bennahum l’idea è di pensare a progetti editoriali più diversificati che possano funzionare in tempi di recessione.
Il giornale online aveva raggiunto i 600 mila lettori mensili e ricevuto numerosi riconoscimenti per la qualità dei contenuti prodotti.
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