Giro del mondo nel futuro
dei media

9 Gennaio 2013 • Digitale • by

Due giovani giornaliste, sette città, un blog per raccontare come sta cambiando il mondo della stampa e dei media. Amrai Coen, classe 1986, già redattrice allo Spiegel per la redazione multimediale, oggi giornalista per il settimale Die Zeit, e Caterina Lobenstein, classe 1983, eletta tra i migliori trenta giovani giornalisti tedeschi dal Medium Magazine, si sono poste alcune domande per meglio comprendere come il giornalismo tradizionale stia evolvendo verso quello digitale: come si racconteranno le notizie in futuro? Come si cercheranno le notizie? Come si potranno fare profitti con il giornalismo digitale? Per trovare le risposte hanno chiesto a giornalisti, blogger, pionieri di twitter e dei social media che osano e sperimentano. E partendo da Amburgo sono andate a San Paolo, New York, Tokio, Mumbai, Cairo e Londra.

L’iniziativa è finanziata dalla Next Media di Amburgo nata all’interno dell’associazione Hamburg@work promossa dal ministero della città in collaborazione con le imprese del territorio (più di 650) che si propone di promuovere una discussione ed un confronto attorno a tre principali temi: Social Media, Storytelling e Crossmedia. Lo scopo è quello di gettare ponti tra i cosidetti “old media” e i “new media” indagando i cambiamenti in atto grazie alla digitalizzazione. Una Public-Private partnership nata nel 1997 con lo scopo di sostenere lo sviluppo della metropoli mediatica di Amburgo incentivando la conoscenza e l’utilizzo delle nuove tecnologie applicate al campo dell’informazione e della comunicazione.

Il blog Next Media Report è un viaggio attraverso il giornalismo nelle sue diverse forme ed espressioni attraverso sette paesi e sette differenti culture giornalistiche. Una sorta di diario multimediale che racconta di storie e progetti innovativi del mondo dell’informazione. Come ad esempio il blog Mural lanciato nel 2010 in Brasile da Bruno Garcez, corrispondente della BBC, il quale grazie ad una borsa di studio del Knight Fellowship ha temporaneamente interrotto il suo lavoro di corrispondente per dedicarsi al suo progetto: dare voce attraverso al blog ai milioni di poveri brasiliani che vivono ai margini della città di San Paolo e alle loro storie ignorate dai media mainstream. Più di 15 persone uccise al giorno delle quali nessuno parla. Bimbi che giocano al parco invaso dai ratti. Bus stracolmi, violenza e sporcizia ad ogni angolo. Problematiche sociali e civili delle quali era necessario parlare. Punto di partenza del progetto un accordo con la Folha de Sau Paulo, il più grande quotidiano dell’America Latina in lingua portoghese, con una tiratura di circa 1,5 milione di esemplari, dal quale Garcez ha ottenuto una stanza e una scrivania dove nei weekend poter istruire i futuri blogger e citizen journalists. Inizialmente 25, oggi un centinaio tra collaboratori fissi e freelance, Garcez ha insegnato loro come girare i video, scrivere i testi, raccontare storie. L’iniziativa ha avuto un successo tale che oggi il blog Mural fa parte del quotidiano La Folha che vi ha riconosciuto la possibilità di raggiungere una nuova e ampia fetta di lettori. I blogger per ogni articolo ricevono un compenso pari a quello degli altri giornalisti. Non solo, Leandro Machado, rivelatosi uno dei più talentuosi collaboratori del blog, oggi è un giornalista del quotidiano la Folha ed ha appena conseguito una borsa di studio da Transparency International per fare un reportage sulle Favelas.

E mentre il blog Mural raccoglie successi e conquista lettori, il suo fondatore Garcez è tornato operativo alla BBC di Londra. Se andassero tutti così i progetti nel mondo dei new media e del giornalismo digitale ci sarebbe da metterci la firma. Da San Paolo è tutto, per saperne di più sul progetto Next Media Report delle giornaliste Coen e Lobenstein andate sul blog, noi comunque torneremo a parlarne presto mettendo in evidenza altri interessanti progetti giornalistici scoperti nel loro viaggio.

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