La settimana scorsa gli addetti ai lavori non hanno parlato d’altro: un quotidiano online incentrato su gossip e notizie leggere ha fatto le scarpe al NYT.
Secondo i dati diffusi da comScore infatti, a dicembre 2011 il Mail Online avrebbe sorpassato The New York Times per numero di utenti unici, diventando il quotidiano online con la maggior penetrazione al mondo.
Le ragioni del sorpasso sono molteplici. Da un lato Eileen Murphy, del quotidiano newyorkino, ha contestato la metodologia di comScore e sottolineato con un certo distacco come, a prescindere dall’attendibilità dei dati, il Mail Online non venga comunque considerato un concorrente. Dall’altro lato, l’introduzione del paywall ha avuto ovviamente un suo ruolo con un andamento piatto delle visite e del numero di utenti che hanno avuto accesso al sito del NYT.
Su cosa si fonda la crescita che ha portato al sorpasso, quali i fattori e quale l’impatto del successo del quotidiano popolare inglese?
In generale non è una novità che un taglio editoriale “leggero” attragga una fascia di utenti importante. Lo confermava già uno studio condotto all’inizio del 2011 che collocava TMZ, sito di notizie con un fortissimo orientamento al gossip, nella top ten delle fonti d’informazione più citate e ne forniva ulteriore prova, se necessario, Zeitgeist 2011 identificando le tendenze delle informazioni più ricercate con la tredicenne Rebecca Black al primo posto.
Tendenza che è stata molto ben sfruttata dal Mail Online il quale, se gli va riconosciuta la capacità di produrre contenuti adatti per entrambi i lati dell’oceano, ha dimostrato una attenzione ad attirare pubblico attraverso i titoli dei propri articoli giocando proprio sul terreno del gossip, dei paparazzi e border line anche sulla salute. Un orientamento spregiudicato che spesso è sconfinato nel plagiarismo o peggio.
Insomma i fattori distintivi del quotidiano online inglese non sembrano facilmente replicabili vuoi per scelte editoriali che in pochi, tra i player che arrivano originariamente dalla carta, si sentono di perseguire per etica professionale, vuoi per le continue difficoltà legali ed i costi che questo approccio molto spregiudicato richiede.
Al di là dei principi etici trascurati, per usare un eufemismo, tanta spregiudicatezza paga? L’aver ottenuto un tale volume di visite e visitatori che vantaggi ha concretamente portato al gruppo, Associated Newspapers, che controlla il Daily?
Secondo i dati disponibili la risposta pare proprio essere no. Associated Newspapers infatti ha visto calare i propri profitti operativi complessivi, nonostante la concomitanza di opportunità generata dall’uscita dal mercato di News of the World, e non si attende una crescita significativa dal digitale sotto il profilo economico, riponendo le proprie speranze più nelle Olimpiadi Londinesi come fonte di ricavo.
Pare insomma che sorpasso sia un concetto ben distinto da quello di successo. Se il tentativo di, un modello di business sostenibile per la versione online dei quotidiani, e più in generale dei giornali, pare fondamentalmente concentrarsi, ad oggi, sui volumi, sulle quantità di traffico, di accessi al sito web, anche il caso del Mail Online dimostra la necessità di rivedere il teorema puntando al coinvolgimento dei lettori più che a grandi audience e scarsi ricavi.
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