Osservatorio europeo di giornalismo, 12.10.2009
Sul ruolo dei giornali e dell’informazione appare oggi sul Corriere della Sera un editoriale, a firma del direttore Ferruccio De Bortoli, su cui vale la pena riflettere. In risposta alle accuse rivolte da Eugenio Scalfari e Marco Travaglio sulla presunta sudditanza del Corriere nei confronti di Berlusconi, De Bortoli rivendica l’indipendenza del giornale e, soprattutto, pone in evidenza un uso distorto dell’informazione che accomuna l’attuale stile giornalistico italiano.
Ecco di seguito un passaggio che riteniamo fondamentale:
“Un giornale non è un partito, L’informazione è corretta se fornisce tutti gli elementi necessari per formarsi, in piena libertà e senza condizionamenti, un’opinione. Non lo è quando amplifica o sottostima una notizia cheidendosi prima se giova o no alla propria parte e al proprio padrone. Ed è quello che sta accadendo oggi: i fatti non sono più separati dalle opinioni. Sono al servizio delle opinioni. I lettori rischiano di essere inconsapevolmente arruolati in due trincee, dalle quali si danno vita a campagne stampa e raccolte di firme. Tutti liberi di farlo, naturalmente. A volte con qualche ottima ragione. Ma senza trattare poi coloro che non vi aderiscono come alleati di fatto del nemico o pavidi spettatori. Gli avvenimenti sono spesso manipolati, piegati alla bisogna. Trionfa la logica dell’attacco personale, della delegittimazione morale…”.
De Bortoli, prende le distanze dal tono delle campagne mediatiche che si sono susseguite negli ultimi mesi sulla stampa italiana, sia di destra che di sinistra, ed invita a riscoprire l’essenza del giornalismo: la separazione dei fatti dalle opinioni. Senza partire da questo presupposto l’informazione può solo diventare dis-informazione.
Tags:de bortoli, scalfari, travaglio