Corriere del Ticino, 15.06.2012
Il mondo del giornalismo sta cambiando, anzi è già cambiato. Negli Stati Uniti, lo abbiamo già sentito dire così tante volte, in Europa e ora anche in Svizzera. Le Alpi non hanno fermato il vento dell’innovazione digitale e uno dei giornali svizzeri più prestigiosi, la Neue Zürcher Zeitung, da qualche tempo è corso ai ripari, ha dismesso i panni vecchi e tradizionali per indossarne di più nuovi e moderni. Nel 2009 il primo timido passo, il restyling grafico dell’edizione cartacea che, comunque, ai tempi, comportava il cambiamento più significativo messo in atto dal 1946, anno in cui la NZZ passò dai caratteri gotici all’Antiqua. E se quattro anni fa si parlò di un’operazione solo cosmetica, probabilmente insufficiente ad arrestare le perdite in atto in termini di pubblicità e di lettori, oggi il gruppo NZZ osa davvero e compie un rilancio digitale strutturale in grande stile.
A partire da un sito web completamente nuovo e lontano da quello precedente, disegnato dall’agenzia tedesca Meiré e Meiré, da un nuovo webpaper, in aggiunta al già esistente e-paper, che offre una fruizione più snella, rapida ed intuitiva dell’edizione cartacea quotidiana con feature e caratteristiche multimediali e interattive, da contenuti digitali disponibili e accessibili su tutte le piattaforme mobili e dalla convergenza delle redazioni cartacee e online. Un’operazione quest’ultima che secondo il direttore Markus Spillmann, non significa assolutamente duplicare o triplicare il lavoro del singolo giornalista che non scrive più per un solo mezzo, ma mettere a disposizione dell’online competenza, qualità e professionalità. Tutto questo ad un costo, perché come dice Spillmann «L’informazione qualificata deve avere un prezzo». Se infatti in un primo momento chi non è abbonato potrà registrarsi e usufruire gratuitamente delle varie offerte online, a partire dall’autunno del 2012 dovrà fare i conti con il paywall, un sistema a pagamento sullo stile del New York Times per i contenuti digitali. A quel punto solo 20-25 articoli al mese saranno gratuiti, superato questo numero si dovrà sottoscrivere un abbonamento. Chi invece è già abbonato, oggi sono circa 9.000, potrà usufruire gratuitamente delle nuove offerte.
Ma la nuova strategia digitale della NZZ non si rivolge solo al lettorato ma anche e soprattutto alla pubblicità garantendo agli inserzionisti vetrine digitali competenti, professionali e qualificate dove poter esporre i propri marchi e prodotti, un più ampio ventaglio di lettori interessati da raggiungere e soprattutto nuovi e moderni formati digitali nei quali poter tradurre e comunicare i propri messaggi.
Spillmann ci tiene a sottolineare come tutta questa operazione mantenga fede ai pilastri che da sempre caratterizzano la produzione giornalistica della NZZ e anzi crei un valore aggiunto: qualità, competenza, professionalità e credibilità.
E pensare che solo qualche anno fa c’era chi sosteneva che la qualità dell’informazione fosse una prerogativa esclusiva dei quotidiani cartacei. La tecnologia oggi corre così veloce e offre così tante soluzioni che davvero questo non è più un argomento. Guardiamo avanti e pensiamo a come tradurre e declinare la qualità dell’informazione ai vari mezzi di comunicazione e supporti che abbiamo a disposizione. Guardiamo al mercato dell’editoria libraria: colossi come la Britannica Waterstones o la statunitense Barnes e Nobles negli ultimi anni hanno visto drasticamente calare i loro guadagni, hanno dovuto ridurre il numero dei loro negozi, e hanno dovuto convincersi che il futuro è negli e-reader. Tanto che oggi i nook e i kindle si trovano proprio nelle loro librerie, secondo l’antico proverbio «Se non puoi combatterli fatteli amici».
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