Osservatorio europeo di giornalismo, 26.10.2009
Le potenzialità di espansione e incremento dell’audience dei lettori di un quotidiano online è strettamente connessa alla lingua utilizzata. Nel mese di settembre i 7 maggiori quotidiani britannici hanno totalizzato 153 milioni di utenti unici, un traffico superiore di quasi il 70% a quello registrato nello stesso periodo del 2008, ma questo incremento deriva per lo più da cittadini non UK. Il numero di utenti domestici è infatti pressochè stabile rispetto al settembre 2008: 54,7 milioni contro 52,3 milioni, una percentuale equivalente al 35,7% dei visitatori complessivi mentre il restante 64,3%, 100 milioni, è costituito da lettori che risiedono all’estero. Stessa tendenza si riscontra in Spagna dove El Mundo, di proprietà Rcs Media Group, secondo quotidiano nazionale, ha raggiunto i 21,8 milioni di utenti con un contributo sempre più dipendente dal traffico estero.
Ragionando solo sul numero di cittadini-lettori britannici il Guardian ha 11,8 milioni UK, il Telegraph e il Daily Mail 9 milioni . Per i quotidiani italiani la possibilità di aumentare il traffico web dall’esterno non esiste, tuttavia il numero di lettori online dei siti dei maggiori quotidiani, Corriere e Repubblica ha ormai raggiunto una cifra prossima ai 15 milioni, superiore per quanto riguarda utenti domestici a quella degli stessi giornali inglesi. La differenza sostanziale tra Italia e paesi europei dove si fa uso di una lingua internazionale (spagnolo e inglese) è che i quotidiani italiani sono prossimi a un livello di saturazione per quanto riguarda il numero di lettori (il numero di utenti in possesso di connessioni internet si aggira sui 22 milioni), mentre l’espansione di edizioni in lingua inglese e spagnola presenta ulteriori opportunità di crescita sulla scena internazionale. Tutto ciò significa che i contenuti editoriali su internet possono variare anche in funzione della lingua utilizzata.
Il numero dei lettori online sempre più dipendente dal traffico estero
26 Ottobre 2009 • Digitale • by Piero Macri
Osservatorio europeo di giornalismo, 26.10.2009
Le potenzialità di espansione e incremento dell’audience dei lettori di un quotidiano online è strettamente connessa alla lingua utilizzata. Nel mese di settembre i 7 maggiori quotidiani britannici hanno totalizzato 153 milioni di utenti unici, un traffico superiore di quasi il 70% a quello registrato nello stesso periodo del 2008, ma questo incremento deriva per lo più da cittadini non UK. Il numero di utenti domestici è infatti pressochè stabile rispetto al settembre 2008: 54,7 milioni contro 52,3 milioni, una percentuale equivalente al 35,7% dei visitatori complessivi mentre il restante 64,3%, 100 milioni, è costituito da lettori che risiedono all’estero. Stessa tendenza si riscontra in Spagna dove El Mundo, di proprietà Rcs Media Group, secondo quotidiano nazionale, ha raggiunto i 21,8 milioni di utenti con un contributo sempre più dipendente dal traffico estero.
Ragionando solo sul numero di cittadini-lettori britannici il Guardian ha 11,8 milioni UK, il Telegraph e il Daily Mail 9 milioni . Per i quotidiani italiani la possibilità di aumentare il traffico web dall’esterno non esiste, tuttavia il numero di lettori online dei siti dei maggiori quotidiani, Corriere e Repubblica ha ormai raggiunto una cifra prossima ai 15 milioni, superiore per quanto riguarda utenti domestici a quella degli stessi giornali inglesi. La differenza sostanziale tra Italia e paesi europei dove si fa uso di una lingua internazionale (spagnolo e inglese) è che i quotidiani italiani sono prossimi a un livello di saturazione per quanto riguarda il numero di lettori (il numero di utenti in possesso di connessioni internet si aggira sui 22 milioni), mentre l’espansione di edizioni in lingua inglese e spagnola presenta ulteriori opportunità di crescita sulla scena internazionale. Tutto ciò significa che i contenuti editoriali su internet possono variare anche in funzione della lingua utilizzata.
Tags:commenti, Corriere, Daily Mail, El Mundo, Guardian, Rcs, Repubblica, Telegraph, utenti unici
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