L’Agcom richiama i notiziari ad un maggiore equilibrio

1 Aprile 2011 • Etica e Qualità, Giornalismo sui Media • by

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha votato a maggioranza un documento in materia di pluralismo televisivo che ordina il “riequilibrio immediato del tempo dedicato alla maggioranza e all’opposizione” al Tg4, a Studio Aperto di Mediaset e al Tg1 della Rai. Il richiamo dell’agenzia presieduta da Corrado Calabrò impone ai telegiornali richiamati di porre fine alla sproporzione del tempo dedicato al Governo nelle loro trasmissioni.

Secondo un’elaborazione dei dati diffusi dall’Agcom, solo il Governo e la maggioranza avrebbero occupato il 72% del tempo di parola del Tg4, il 66% degli spazi di Studio Aperto, il 52% di quelli del Tg1. Cifre che evidenziano una forte sproporzione, sorprendente soprattutto nel caso del primo servizio informativo del servizio pubblico la cui equidistanza non dovrebbe essere in discussione.

Un giorno dopo la presa di posizione dell’Autorità, il tg di Rai1 è però tornato al centro della polemica: contrariamente ad altri telegiornali che la portavano come notizia di apertura, nei titoli della sua edizione delle 20 del 30 marzo il Tg1 non ha fatto alcun accenno all’inversione dell’ordine del giorno dei lavori del Parlamento voluto dalla maggioranza per accelerare la discussione sul Processo breve e alle polemiche che hanno visto il Ministro della Difesa scontrarsi duramente con la Presidenza della Camera. Il fatto politico del giorno manca del tutto, mentre alla visita del Premier Silvio Berlusconi a Lampedusa sono stati dedicati ben due lanci di altrettanti servizi e il delitto dell’Olgiata, i cui fatti risalgono al 1991, è invece presente addirittura prima dell’allarme nucleare in Giappone.

In un comunicato dello scorso ottobre l’organismo di controllo delle comunicazioni aveva già diffidato il notiziario di Augusto Minzolini per “l’eccessivo squilibrio” e contestualmente richiamato i due telegiornali del Biscione, annunciando anche che sarebbero stati presi in considerazione ulteriori provvedimenti in caso di mancato adempimento. La nuova presa di posizione dell’Agcom, rispetto alle precedenti osservazioni in materia di pluralismo, si presenta questa volta più perentoria anche perché, con l’imminente inizio della campagna elettorale  per le elezioni amministrative del 15 e 16 maggio, un maggiore equilibrio nel riportare informazioni politiche da parte dei notiziari si fa indispensabile, senza contare che per il servizio pubblico dovrebbe sempre e comunque rappresentare  una prerogativa fondamentale.

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