Infografica e data journalism: l’esempio del New York Times

5 Maggio 2011 • Digitale • by

Ecco un eccellente esempio di come il giornalismo possa trarre un valore aggiunto dall’utilizzo della grafica interattiva. A proporlo è il New York Times ed è il risultato della reazione dei lettori rispetto alla morte di Osama Bin Laden. L’assassinio del terrorista più ricercato ha reso il mondo più sicuro? La sua morte può essere indicata come una vittoria nei confronti del terrorismo? Qual è la vostra opinione? Le risposte a queste domande sono ora sintetizzate in un un grafico interattivo che dimostra come la capacità di elaborazione dei dati possa produrre dei risultati in grado di fornire con immediatezza le diverse opinioni espresse. Spostando il mouse all’interno dell’area vengono visualizzati i messaggi inviati dai singoli lettori: un ampio spettro di opinioni, con tutte le possibili sfumature emotive che l’evento ha scatenato tra i cittadini americani.

L’informazione grafica, o infografica, come nel caso dell’esempio proposto dal NYT rivela e spiega quello che è nascosto, costruisce una rappresentazione visuale dell’informazione. E’ un metodo che consente di filtrare i dati e rappresentarli in modo tale da permettere al lettore di capire il significato di un’informazione in maniera più rapida e semplice. Elementi visuali come diagrammi e mappe  aiutano la comprensione del contenuto di un testo e, in un giornale, può servire a spiegare il valore e la rilevanza delle informazioni di base.

Nell’infografica è implicito il concetto di Data Journalism, la creazione di un prodotto giornalistico partendo dall’elaborazione di un insieme di dati. Questo concetto è ben spiegato dal Guardian, il quale ha prodotto un’infografica sull’infografica con l’obiettivo  di spiegare in modo semplice l’intero processo di creazione che sottindende il data journalism.

Mark McCormick, uno degli esperti di data journalism del Guardian, afferma che prima che un insieme di dati sia reso disponibile per una data journalism story, c’è un intero processo di setacciatura e manovra che porta generalmente all’output finale. Questo processo rappresenta circa il 70% del lavoro sui dati, il restante 30% si spende nella divertente ricerca della visualizzazione più adeguata per presentare al meglio i risultati.

In sintesi, spiega McCormick, per realizzare un’infografica si procede attraverso le seguenti fasi:

– ricaviamo dei dati o li riceviamo da fonti differenti, dalle breaking news stories, dai dati governativi, dalle ricerche giornalistiche e così via;
– successivamente iniziamo a cercare di capire che cosa possiamo fare di questi dati: abbiamo bisogno di confrontarli con un altro insieme di dati? Come possiamo rappresentare il cambiamento nel corso del tempo?
– segue la vera e propria screamatura e aggiornamento dei dati, ovvero quali utilizzare e quali no
– dopo questi passaggi si può iniziare a dare vita alla fase di calcolo ed analisi
– alla fine del processo otteniamo un output che si presterà a essere visualizzato nella forma più opportuna

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