26 ore: è questo il tempo che, in Messico, intercorre tra un’aggressione e l’altra a un giornalista. Il dato è frutto di uno studio condotto da Article 19, un’organizzazione dedita alla promozione della libertà d’espressione. Il report, “Estado de censura”, aggiungendosi ad altre ricerche come quelle realizzate da Freedom Housee dal Committee to protect journalist, denuncia uno stato di violenza già noto, ma ora terribilmente aggravato: intimidazioni, assalti e assassinii di giornalisti sono infatti aumentati dell’80% nel passaggio dall’amministrazione di Felipe Calderon a quella di Peña Nieto. Nel 2014 sei giornalisti hanno perso la vita.
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