Non spendete tempo e risorse nel fare ciò che altri sanno fare meglio. Potremmo riassumere in questo modo quanto emerge dalla recente indagine sull’informazione locale americana condotta da Pew Research Center’s Project for Excellence in Journalism. L’offerta informativa si è oltremodo polverizzata e i cittadini fanno affidamento su una pluralità di canali di comunicazione, di vecchia e nuova generazione, privilegiando di volta in volta il mezzo che meglio risponde alle proprie esigenze. TV e radio restano i capisaldi della propagazione delle notizie e internet allarga la capacità di offerta. Siti specializzati diventano sempre più attraenti per quanto riguarda notizie sul tempo e sul traffico mentre i giornali, sia cartacei che online, vengono preferiti per le notizie che riguardano l’amministrazione locale e le notizie di cronaca. Insomma l’informazione di servizio che i giornali locali tendono a inserire nel proprio contenitore, carta o web, tende oggi a essere un’informazione erogata da siti prevalentemente monotematici.
Si moltiplicano i punti di accesso alle informazioni e le persone tendono a differenziare le proprie abitudini in virtù della nuova offerta mediatica. La rete, secondo quanto emerge dall’indagine, è diventata fonte primaria di informazione per il 79% degli americani che godono di una connessione internet. I giornali continuano a essere una risorsa preziosa per il 50% delle persone adulte. La molteplicità di canali di comunicazione di cui oggi può disporre un giornale – carta, web, smartphone e tablet – rappresenta una opportunità per raggiungere nuovo pubblico o per rispondere in modo coerente allo stile di vita plasmato dall’offerta digitale.
Una sfida che deve essere coniugata con la capacità di declinare i contenuti secondo una logica allineata alla singola piattaforma. Uno stesso articolo può prevedere quattro diversi approcci a seconda del target di destinazione. Ma uguale attenzione deve essere riposta sulla tipologia di contenuti offerti. Tradizione vuole che al giornale corrisponda una sorta di informazione omnibus, un contenitore all’interno del quale trovare tutto di tutto. L’esperienza sin qui raggiunta, e la ricerca del Pew ne è una conferma, indica che l’informazione si fa sempre più parcellizzata: inutile concentrare risorse nel tentativo di essere competitivi in territori dove ormai esiste una offerta qualitativamente e quantitativamente più elevata.
Occorre puntare ad accrescere i propri punti di forza, estendere, moltiplicare notizie, articoli e servizi che garantiscono una esclusività e, nello stesso tempo, una territorialità dell’informazione. Approfondire argomenti nei confronti dei quali si ritiene di potere offrire un vero valore aggiunto in termini di informazione. Puntare sulla multimedialità per dare occasione di fruire di contenuti in modalità complementari a quelle fornite da un giornalismo puramente testuale. Regola valida per tutti i giornali, anche quelli nazionali, ma che diventa essenziale per la stampa locale.
Meno superficialità più approfondimento, meno dispersione più focalizzazione. Pensare che il giornale omnibus sia l’unica risposta per garantire la fedeltà del lettore è sbagliato. Occorre avere il coraggio di selezionare: individuare macro argomenti per un numero più ristretto di categorie di prodotto e all’interno di queste procedere a un ampliamento di singoli micro argomenti o sotto categorie. Come dire, mettere mano all’indice del giornale, offrendo al lettore un menu più semplice e diretto.
Tags:informazione locale, multimedialità, Pew Research Center, stampa locale, tv