Sono un po’ scettico sul futuro del giornalismo digitale su iPad, quanto meno se continuerà a essere una semplice trasposizione dell’originale cartaceo. E’ vero, da quando è apparso sul mercato la futuribile tecnologia della Apple, i giornali hanno scommesso sulle potenzialità del mezzo, hanno investito e hanno creato una possibile alternativa al modello di sostenibilità economica che ha fino ad oggi sorretto la dimensione cartacea. I primi risultati sono incoraggianti, sebbene non si possa ancora parlare di percentuali di pubblico significative rispetto ai numeri della carta stampata. Comunque, è vero, l’iPad e succedanei (piattaforme Android) potranno facilitare nel tempo la migrazione dai giornali tradizionali alle edizioni digitali. Come dire, in un certo qual modo si riuscirà a compensare la perdita di lettori che si andrà progressivamente a evidenziare, con lo stesso identico trend cui abbiamo assistito in questi ultimi anni, sulla carta stampata.
La vera domanda, però, è se l’ipad sarà in grado di intercettare lettori che non siano quelli tradizionalmente legati alla formula del giornale di cellulosa. Insomma, o le edizioni digitali inizieranno a proporre contenuti che possono essere fruiti in modo originale e diverso dal modello della carta stampata, o l’iPad è destinato a un futuro incerto.
Esiste poi un’altro aspetto che rende ancor più carico di incertezza il tablet-giornale. Su quest’ultimo dispositivo viene infatti resa disponibile una informazione statica e non dinamica come invece avviene su web: informazione in tempo reale, 24 ore su 24, per sette giorni la settimana. Un problema perché la nuova generazione di lettori tende a privilegiare quest’ultimo accesso poiché risponde alle aspettative più comuni, ovvero trovare risposta a una semplice domanda: cosa succede in questo momento? Da questo punto di vista appare insuperabile il ruolo del web e delle notizie che possono essere accedute via dispositivi mobili in stile smartphone. Ecco perché sono dell’opinione che il grande pubblico ricorrerà sempre al web come strumento primario di accesso all’informazione, anche in virtù di una considerazione semplicissima: per la stragrande maggioranza della stampa generalista i contenuti su web sono e rimarranno gratuiti, o almeno così pare che sia l’intenzione. Perché pagare se ho la possibilità di accedere alle notizie online che si modificano e si aggiornano di minuto in minuto con il succedersi degli eventi? Repubblica, che ha introdotto l’edizione serale sull’iPad, dice di avere ottenuto risultati incoraggianti. Sarà, ma continuo a credere che nuove edizioni digitali modifichino soprattutto il rapporto con i lettori tradizionali. Certo, se l’obiettivo è di traghettare nel tempo su iPad la percentuale di lettori della carta stampata, può essere una valida strategia, sebbene continuino a esistere molti lati oscuri sulla sostenibilità di questo progetto.
Il mercato che appare senz’altro ricco di opportunità ancora maggiori è dato dalla crescente platea di persone che iniziano a utilizzare dispostivi smartphone, i quali permettono di accedere alle informazioni in momenti e tempi diversi dal web: accedo alle news di un certo giornale da smartphone perchè posso leggere cosa succede in momenti della giornata in cui non ho possibilità di accedere al web da computer.
Nel frattempo i prodotti cartacei stanno cambiando. Sotto l’effetto di internet diventano sempre più filtri di approfondimento, determinando così una maggiore distanza da quanto offerto dal prodotto complementare su web. Sarebbe però altrettanto auspicabile che il prodotto giornalistico su tablet riuscisse a differenziarsi maggiormente dal prodotto cartaceo. D’altra parte la tecnologia permette già oggi di disporre di contenuti che possono essere fruiti in modo diverso, basti pensare alla componente multimediale, che però di fatto viene resa largamente disponibile su Web. Se così stanno le cose il giornale digitale potrebbe diventare il prodotto giornalistico più completo e di qualità in quanto permette l’aggregazione di contenuti originati dalla carta e dal web. Il problema per una sua più larga diffusione rimane comunque e sempre la competizione esercitata dal web, i cui plus sono determinati dalla gratuità e dagli aggiornamenti in tempo reale.
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