L’EJO vince il Günter Wallraff Prize

18 Giugno 2019 • Brevi, Giornalismi • by

Prof. Dr. Susanne Fengler (terza da sinistra) ha ricevuto il Günter Wallraff Prize a nome dell’Ejo. Ensaf Haidar (4 ° da sinistra), moglie del blogger saudita detenuto Raif Badawi, ha ricevuto il premio per suo marito. Birgit Wentzien, Direttrice di Deutschlandfunk (1 ° da destra), Günter Wallraff (3 ° da destra) ed Hektor Haarkötter (5 ° da sinistra), hanno consegnato i premi // Foto: David Ertl, DLF

La scorsa settimana l’Osservatorio europeo di giornalismo (EJO) ha ricevuto il Günter Wallraff Prize per la critica giornalistica, assegnato dalla Initiative Nachrichtenaufklärung” (INA), un’organizzazione di watchdog mediatico tedesca. La cerimonia di premiazione è avvenuta durante il Cologne Forum for Journalism Criticism, organizzato dalla INA in collaborazione con la radiotelevisione di servizio pubblico tedesca Deutschlandfunk. Il premio prende il nome da Günter Wallraff, il giornalista d’inchiesta più noto in Germania.

Secondo la giuria dell’INA, l’EJO svolge un ruolo di “interfaccia tra le organizzazioni meditiche, la ricerca accademica sui media e la comunicazione e la pratica giornalistica”. Nelle motivazioni si legge anche che “ora che l’unità europea si sta indebolendo, il lavoro dell’EJO è di grande importanza per il giornalismo indipendente e di qualità. Come faro nella critica costruttiva del giornalismo, l’EJO è un esempio eccezionale di educazione alle news transatlantica ed europea”.

Birgit Wentzien, Direttrice di Deutschlandfunk, ha consegnato il premio, riconoscendo nell’EJO un “progetto coraggioso che crea una sfera pubblica europea per i temi mediatici” e ha ribadito come l’EJO motivi anche le redazioni in Europa ad affrontare i loro errori i un modo autocritico e trasparente.

L’EJO è stato fondato nel 2004 per volontà del Prof. Stephan Russ-Mohl presso l’Università della Svizzera italiana (USI) di Lugano. Da allora, l’EJO si è espanso fino a diventare un network decentralizzato composto da 13 istituti di ricerca in Europa. L’obiettivo dell’EJO è quello di costruire ponti tra l’accademia e la pratica giornalistica e fornire critica mediatica sul piano europeo. Questo lavoro è particolarmente importante in Paesi come la Polonia o l’Ungheria – dove l’EJO è attivo – dove i media sono vittime di crescenti pressioni.

Il premio è anche un importante riconoscimento per i nostri partner che, in particolare in Europa meridionale, centrale e orientale, spesso lavorano in condizioni molto difficoltose e in contesti dove il giornalismo di qualità, trasparente e indipendente incontra aspre difficoltà di movimento. In molti di questi contesti, l’EJO è spesso l’unica piattaforma a fornire ai giornalisti informazioni e notizie sul settore mediatico e a incoraggiarli a riflettere sulla loro professione. In questi Paesi, spesso mancano le pubblicazioni di settore e chi fa giornalismo non ha accesso alle informazioni di cui avrebbe bisogno per analizzare il proprio lavoro e migliorare la propria professionalità.

Il premio in denaro sarà utilizzato dall’EJO per sviluppare nuovi progetti collaborativi. In passato, l’Osservatorio si è concentrato, tra gli altri, sull’analizzare la copertura mediatica della crisi dei migranti, dell’elezione di Trump, del conflitto ucraino e della Brexit.

Oltre all’EJO, anche il blogger e attivista saudita Raif Badawi – che è stato condannato a 10 anni di carcere, 1000 frustate e una multa molto severa – ha ricevuto il Günter Wallraff Prize. Sua moglie Ensaf Haider, che combatte da tempo diverse battaglie internazionali per il rilascio del marito, ha ritirato l’onorificenza in sua vece. Durante la lettura delle motivazioni, Günter Wallraff ha ricordato quanto sia importante che il pubblico continui a mettere pressione sul governo saudita. Il premio di 10mila euro è stato messo a disposizione dal gruppo mediatico Mediengruppe RTL, il gruppo commerciale Rewe, la squadra di calcio FC Köln e lo stesso Günter Wallraff. Il premio sarà diviso tra i due vincitori.

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