Dalle polveri della carta stampata nascono nuove iniziative web. È il caso de linkiesta.it, nata per volontà dell’omonimo gruppo editoriale fondato nel corso del 2010. I soci – comunica l’editore – sono professionisti, imprenditori, manager oltre a cinque giornalisti che hanno accettato la sfida e deciso di rischiare in questa avventura le liquidazioni di fine rapporto dei loro precedenti giornali. A capo dell’iniziativa, nel ruolo di direttore, Jacopo Tondelli, 32 anni, un passato al Riformista e alla redazione economica del Corriere della Sera. Oltre al direttore, la redazione è composta da 6 giornalisti assunti a tempo indeterminato, 5 collaboratori coordinati e continuativi e 2 giornalisti praticanti con contratto annuale, oltre a oltre 20 collaboratori e corrispondenti remunerati ad articolo. Linkiesta.it vuole andare, però, oltre al perimetro attuale dei propri giornalisti ed essere un progetto innovativo e quindi promuovere, anche in Italia, la crescita del citizen journalism, del giornalismo on-demand e dei social media, e dare spazio una nuova generazione di commentatori, provenienti dalle associazioni, dall’università, dalla scuola e dalle professioni che oggi, purtroppo, non hanno spazio sulla stampa tradizionale.
Nell’editoriale che sancisce la nascita de linkiesta – a firma di Enrico Pedemonte, ex dell’Espresso e autore del recente libro Morte e resurrezione dei giornali – vengono fornite le ragioni che hanno portato alla creazione del nuovo foglio online. Può esistere un giornale senza carta? – si chiede Pedemonte – un giornale che accumuli profitti, che paghi buoni stipendi, che garantisca la professionalità e la completezza assicurata da decenni dai giornali cartacei? La domanda avanzata nell’editoriale è ovviamente retorica. Nella sostanza linkiesta crede nella possibilità offerta dai nuovi media digitali e avanza nuove ipotesi di sviluppo per un quotidaino only web, senza carta. Al momento il sito è ancora in una fase di assestamento e in base all’esperienza di questi primi mesi verrà messa a punto l’edizione definitiva che avrà come complemento l’applicazione iPad. Il business plan prevede ricavi sia da abbonamenti che pubblicità. Abbonamenti che riguarderanno coloro che vorranno disporre dell’edizione iPad e pubblicità che deriverà dalle capacità di sviluppare un audience online.
Da un punto di vista giornalistico è ancora presto per dare giudizi sul valore dell’iniziativa, proprio per il fatto che appare ancora un’idea in divenire, che deve riuscire a trovare una corretta impostazione di organizzazione dei contenuti. Lo stile scelto inizialmente è molto semplice e diretto con un layout di tipo sequenziale che, tranne per la notizia di apertura, assegna alle notizie uno stesso peso e visibilità, come nella più severa tradizione di uno stile blog. Valore aggiunto, una rassegna stampa che viene realizzata alle 7.20 del mattino, disponibile in modalità audio.
Una bella novità, dunque, nel panorama giornalistico online, da tenere d’occhio…
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