Osservatorio europeo di giornalismo, 17.12.2009
Vinta da Mediaset la causa intentata contro YouTube per violazione di diritto d’autore. La sentenza di primo grado, pronunciata dalla nona sezione civile del Tribunale di Roma, ha dato ragione a Fedele Confalonieri, presidente del broadcaster italiano, e ha disposto la rimozione immediata del server del portale e la conseguente immediata disabilitazione all’accesso di tutti i contenuti riproducenti sequenze di immagini relative al programma Grande Fratello, “il reality più importante e famoso della tv italiana”, scrive il giudice. Viene inoltre disposto il divieto di proseguimento della violazione dei diritti connessi di utilizzazione e di sfruttamento economico del programma.
La causa avviata nel luglio 2008 richiedeva che fossero rimossi da YouTube tutti i contenuti prodotti da Mediaset. Per la prima volta i diritti di un’emittente televisiva sono stati riconosciuti, commenta una nota rilasciata da Mediaset. L’ordinanza del Tribunale di Roma fornisce indicazioni chiare sul ruolo dei siti come Youtube: “non si tratta di semplici provider di spazi web, ma di veri e propri editori che devono rispondere alle regole come tutti gli altri media. Anche Youtube ha quindi la responsabilità dei contenuti che sfrutta pubblicitariamente”.
Google, nel frattempo, si riserva di ricorrere in appello, sebbene precisi che YouTube non è responsabile di effettuare un controllo sui contenuti che vengono caricati in rete dagli utenti. “Offriamo ai fornitori di contenuti gli strumenti che permettono loro di proteggere il copyright. Il programma, Content ID è gia ampiamente utilizzato da oltre mille emittenti nel mondo. Il problema di Mediaset potrebbe essere risolto usando questi strumenti di controllo”
Nel corso della presentazione dell’ultimo Rapporto Censis sulla Comunicazione, il presidente Fedele Confalonieri si era espresso molto chiaramente: i motori di ricerca attivi su Internet, da YouTube a Google, devono remunerare in qualche modo i contenuti che diffondono altrimenti chi produce questi contenuti non può più investire su essi. Internet – affermava in quell’occasione Confalonieri- si avvale di una parola magica che è free: se i vari Youtube e Google non riconoscono il valore della proprietà intellettuale non si può investire sui prodotti…. Se altri approfittano di questi contenuti che vengono mandati in rete, anche da privati, soprattutto giovani, non ci sarà futuro per chi di mestiere produce i contenuti.
Quali saranno invece i prossimi passi di Mediaset è tutto da capire. La sentenza sarà utilizzata per far sì che i contenuti video vengano definitivamente oscurati da YouTube oppure costituisce un primo passo per affrontare con Google la possibilità di un accordo economico che riconosca a Mediaset un valore per i contenuti pubblicati in rete? Un’ipotesi, quest’ultima, molto poco verosimile poiché per Google significherebbe alterare il proprio modello di business e il rapporto con tutti i fornitori di contenuti online. La posizione di Google è sempre stata chiara: chi vuole è libero di rimuovere i propri contenuti.
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