Come cortocircuitare Google salvaguardando il meccanismo di ricerca che consente ai giornali di incrementare il numero di lettori? Murdoch ha aperto una discussione con Microsoft il cui obiettivo è utilizzare il motore di ricerca Bing, alternativo a Google, per impostare un modello di business che possa prevedere una compensazione economica per il traffico generato verso le fonti di informazione.
Per Microsoft questo potrebbe significare sottrarre quote di mercato a Google e diventare il motore di ricerca per eccellenza delle notizie, ma nello stesso tempo dovrebbe sostenere un costo. Eppure tutto è possibile. L’azienda di Steve Ballmer è bene attenta a individuare soluzioni che possano consentire a Bing di trovare un proprio particolare posizionamento e mettere in crisi una parte del business dell’eterno rivale.
E’ una strategia in prospettiva, ma la dice lunga di quanto sia importante per Murdoch riuscire a stabilire una formula editoriale per il web che possa contribuire a generare ricavi addizionali. La popolarità di Bing è ancora largamente inferiore a quella di Google. In base alle statistiche di Hitwise riferite alla percentuale di ricerche effettuate negli Stati Uniti Google ha una share del 70,6%, Bing del 9,57%. Ma occorre tenere presente che il motore di ricerca di Microsoft, ereditato dal precedente Live Search, è sul mercato dal giugno di quest’anno e i risultati ottenuti (in soli 5 mesi l’aumento è stato del 4%) fanno presumere che nel medio e lungo periodo le percentuali di ricerche ascrivibili a Bing siano destinate a competere in modo sempre più marcato con quelle di Google.
Certo, al momento, soprattutto per quanto riguarda un confronto in termini di efficienza, Google garantisce prestazioni largamente superiori a Bing Per averne una prova tangibile basta andare sul sito che consente di effettuare una ricerca parallela tra i due search engine.
Non solo, ma occorre tenere presente che al momento Bing non contribuisce minimamente al traffico dei quotidiani online. Per farsene un’idea, basta guardare il grafico riportato qui sotto: Google e Google News garantiscono al WSJ il 25% del traffico, di Bing non vi è nessuna traccia. Rimuovere i contenuti dall’indicizzazione fornita da questi servizi vorrebbe dire privarsi di un traffico che difficilmente potrebbe essere rimpiazzato dal motore di ricerca di Microsoft, quanto meno nel breve periodo. Considerazioni che appaiono del tutto ovvie anche a Murdoch.