Come il servizio pubblico può farcela sui social media

14 Aprile 2016 • Brevi, Digitale • by

Molti media di servizio pubblico europei stanno fallendo nell’adattarsi all’ambiente digitale e rischiano di perdere il contatto con il loto pubblico, questo il succo di un nuovo report dedicato al rapporto tra servizio pubblico e rete. Lo ricerca rivela che, mentre alcune organizzazioni di servizio pubblico come BBC nel Regno Unito o Yle in Finlandia hanno investito considerevolmente e stanno gestendo bene la sfida portata dai media digitali con raffinatezza, altri stanno invece lottando per adattarsi. “Public Service News and Digital Media” ha analizzato la situazione in sei paesi europei: Finlandia, Francia, Germania, Italia, Polonia e Regno Unito. L’analisi è basata su interviste condotte fra il dicembre 2015 e il febbraio 2016 con, principalmente, senior manager ed editor, nonché su dati di sondaggi forniti dal Reuters Institute for the Study of Journalism e il suo Digital News Report.

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Le organizzazioni mediatiche di servizio pubblico hanno un’elevata penetrazione con le news offline (via televisione e radio) in tutti i sei paesi, ma solo in Finlandia e Uk raggiungono gli stessi risultati anche con le loro operazioni online. È comunque significativo che nella maggior parte dei paesi presi in esame la maggior parte dei cittadini acceda alle notizie online attraverso i social media, piuttosto che grazie ai media di servizio pubblico. Le eccezioni sono ancora Finlandia e Uk. Dalla interviste sono emerse almeno importanti sfide per l’approvvigionamento di notizie online da parte del servizio pubblico:

  1. Come trasformare delle organizzazioni originalmente sviluppate per il broadcasting analogico in diffusori notizie di pubblico servizio in un ambiente digitale
  2. Come usare le piattaforme mobile più efficacemente, dato che sempre più persone accedono alle notizie via smartphone
  3. Come utilizzare al meglio i social media, visto che il consumo di notizie è sempre più guidato dai referral e, sempre di più, avviene offsite su piattaforme come Facebook

Quali sono le condizioni ideali in cui un broadcaster di servizio pubblico può prosperare?
Annika Sehl, principale autrice del report, ha affermato che Yle e Bbc condividono diverse caratteristiche che hanno contribuito al loro successo digitale. Queste caratteristiche possono essere divise in condizioni interne ed esterne: “guardando alle condizioni esterne”, spiega Sehl, “entrambe le organizzazioni operano in mercati mediatici tecnologicamente avanzati, sono relativamente ben finanziate, sono integrate e organizzate in modo centralizzato attraverso le varie piattaforme”. Sehl ha aggiunto anche come entrambe le organizzazioni siano complessivamente più libere da influenze politiche, in confronto alle altre organizzazioni di servizio pubblico in altri paesi.

Internamente, Yle e Bbc condividono anche: “una cultura pro-digital in cui i nuovi media sono visti come opportunità, nonché un forte senior management e leader editoriali che si impegnano pubblicamente a guidare il cambiamento in linea con un paesaggio mediatico costantemente in evoluzione” afferma ancora Sehl. La risposta al cambiamento tecnologico da parte delle organizzazioni giornalistiche di servizio pubblico storicamente è sempre stata reattiva, difensiva e pragmatica, si legge ancora nel report. Il report si conclude attorno a un ammonimento per il futuro: a meno che le organizzazioni mediatiche di servizio pubblico non diano priorità ai media digitali, alle piattaforme mobile e alla distribuzione sui social, queste rischiano di perdere il contatto con il proprio pubblico – il pubblico per servire il quale essi esistono, e dal quale sono finanziati.

Per Rasmus Kleis Nielsen, Direttore della Ricerca alla RISJ e co-autore del report, invece: “l’ambiente mediatico continua a cambiare a un ritmo più sostenuto rispetto a quello dei media di servizio pubblico. Molti di questi restano indietro e perdono i contatti soprattutto con il pubblico più giovane. Per restare competitivi e raggiungere un pubblico vasto e variegato, queste organizzazioni devono diventare capaci di adattarsi più in fretta di come hanno fatto in passato, dato che i media digitali continuano a evolversi”.

Il report completo è disponibile qui.

Articolo tradotto dall’originale inglese da Giulia Quarta

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