Giornalismo a fumetti: l’alternativa creativa per raccontare la storia

25 Aprile 2023 • Cultura Professionale, Giornalismi, Giornalismo sui Media, Più recenti • by

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La ricerca di nuovi linguaggi e la sperimentazione narrativa sono una costante nell’evoluzione del giornalismo professionale e nella sua volontà di rinnovarsi, entrando in contatto con ogni tipo di pubblico. In questo senso, molti media si affidano sempre più a formati non convenzionali per raccontare l’attualità, come vignette e illustrazioni. In questo articolo proponiamo una serie di casi eccellenti di giornalismo a fumetti, in cui la creatività si unisce agli standard giornalistici per raccontare storie basate su eventi reali.

La rivalutazione delle graphic novel e dei fumetti per adulti ha portato diversi giornalisti a utilizzare questi formati alternativi per trattare anche di argomenti complessi e delicati, come i disordini sociali, i conflitti armati e persino le grandi inchieste. Javier Melero definisce il giornalismo a fumetti come “una formula creativa di giornalismo che permette di raccontare fatti reali, con un desiderio di veridicità nella storia sequenziale“. Da parte loro, Sebastián Bernal e Luis Albert Chillónacuñaron utilizzano invece il termine “giornalismo creativo” per riferirsi a questo formato.

A prescindere dalle definizioni del caso, non c’è dubbio che la tecnica narrativa del fumetto offra una maggiore creatività, insieme a una preziosa componente educativa e informativa.

Anche se diverse testate prestigiose – The New Yorker, The New York Times, Le Monde o The Guardian – hanno sperimentato questo formato, in generale le redazioni non si sono quasi mai preoccupate di promuovere appieno il giornalismo a fumetti, motivo per cui il suo valore comunicativo è ancora poco conosciuto.

Alcuni esperti collocano il punto di svolta di questo formato nel Premio Pulitzer vinto dal fumettista Art Spiegelman per la sua opera Maus nel 1992. Oltre alla libertà creativa di utilizzare ritratti di animali per i suoi personaggi – i protagonisti sono topi – Spiegelman racconta i fatti dolorosi sull’Olocausto, documentati e contrastati con fonti testimoniali. Suo padre, un ebreo sopravvissuto ai campi di concentramento nazisti, era il suo interlocutore.

Tra le opere fondamentali del giornalismo a fumetti c’è anche Il fotografo di Didier Lefèvre, che combina magistralmente disegno e fotografia. L’opera nasce dalla partecipazione del fotoreporter francese a una missione in Afghanistan durante l’invasione sovietica del 1985, con l’obiettivo di documentare il lavoro di Medici senza frontiere.

Anche il lavoro del giornalista Joe Sacco, autore di Palestina, Footnotes from Gaza e Reports, ha acquisito prestigio internazionale. Tra il 1993 e il 1995, Sacco ha pubblicato la serie Palestina, frutto del suo viaggio a Gaza e in Israele durante la prima Intifada palestinese. Nel corso di nove volumi, l’autore condivide ciò che vede, sente e prova, contestualizzando magistralmente le origini storiche del conflitto.

Un progetto degno di nota è Los Vagabundos de la chatarra di Jorge Carrión e Sagar Forniés. Pubblicato nel 2015, il reportage indaga il lato oscuro della luminosa Barcellona, la vita di chi vive per strada e non. “Anche se la crisi, la disoccupazione o gli sfratti possono sembrare locali, in realtà sono argomenti universali: gli squilibri e le ingiustizie del pianeta”, sottolineano gli autori.

Camino a Auschwitz, di Julián Gorodischer e Marcos Vergara, è invece un viaggio nella memoria dell’Olocausto. L’opera si distingue per la qualità compositiva ed emotiva. Le vignette mostrano esseri umani che soffrono, sentono e lottano con le unghie e con i denti, mentre gli autori non si limitano ad ascoltare le storie ma intervengono, interpretano, rimproverano e mostrano i propri sentimenti.

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Vivos se los llevaron, pubblicato da Pictoline, l’agenzia messicana diretta dall’illustratore Eduardo Salles, tratta della tragica scomparsa di 43 studenti in Messico, avvenuta il 26 settembre 2014. Il fumetto approfondisce gli eventi accaduti a Iguala (stato di Guerrero) durante la notte in cui gli studenti della Scuola Normale Rurale Raúl Isidro Burgos furono rapiti e sei persone furono crudelmente uccise. L’opera è servita a testimoniare la tragedia e a sensibilizzare l’opinione pubblica del Paese.

Carlos Spottorno, fotoreporter, e Guillermo Abril, reporter, hanno pubblicato nel 2016 La grieta, un fumetto che documenta la vita nei luoghi più problematici dell’Unione Europea per ritrarre molteplici conflitti, dalla recinzione di Melilla al confine artico tra Finlandia e Russia, passando per i Balcani e la frontiera turca, con un’eccellente combinazione di fotografia, disegno e narrazione.

Nel 2013, il fumettista brasiliano Alexandre De Maio ha collaborato con Andrea Dip, reporter di Agência Pública, all’opera “Meninas em Jogo” (“Ragazze in gioco”), un’inchiesta volta a denunciare il traffico di bambini a Fortaleza, in Brasile, nel contesto della Confederations Cup tenutasi nello stesso anno. La pubblicazione del fumetto/reportage ha dato il via a un’indagine giudiziaria sul caso.

Nel maggio 2016, il New York Times ha utilizzato il giornalismo a fumetti in “Inside Death Row“, una serie di cinque pezzi sulla pena di morte negli Stati Uniti, creati da Patrick Chappate e Anne Widman. Le varie storie, ottimamente studiate e illustrate, hanno avuto un importante impatto sull’opinione pubblica americana.

Welcome to the New World, di Jake Halpern e Michael Sloan, è invece il racconto di una famiglia di rifugiati che si stabilisce negli Stati Uniti. Si tratta di due fratelli siriani, delle loro mogli e delle loro famiglie che, due anni dopo essere fuggiti dal loro Paese devastato dalla guerra, ricevono il visto per immigrare in America. La serie è stata pubblicata sul Sunday Review da gennaio a settembre 2017 e ha vinto il Premio Pulitzer per il fumetto editoriale nel 2018.

Nel dicembre 2016, il sito web peruviano Ojo Público ha pubblicato “La guerra por el agua“, un fumetto in formato interattivo sulla disputa sull’uso dell’acqua in Perù. L’opera, composta da 42 scene e più di 120 disegni, è stata realizzata dal fumettista Jesús Cossio, dalla giornalista Nelly Luna e dal programmatore Jason Martínez. Gli autori si sono recati nella Valle del Tambo e hanno intervistato le persone colpite, gli agricoltori e le autorità locali. Secondo Luna, le scene e i dialoghi sono il risultato di un reportage nella zona, di numerose interviste alle autorità e alle persone colpite, nonché di ricerche sulle finanze della compagnia mineraria.

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Nel 2017, la Fundación para el Nuevo Periodismo Iberoamericano ha assegnato il Premio Gabriel García Márquez per l’Innovazione al fumetto dell’illustratore e reporter Germán Andino. Pubblicato su El País nel 2016, El hábito de la mordaza racconta la violenta vita di una gang in Honduras,  attraverso il reportage applicato al fumetto. In questo progetto Andino sperimenta modalità innovative di lettura e controllo della narrazione, utilizzando un fumetto lungo quasi 100 metri.

Segnaliamo anche La proposición sexual que terminó en crimen en Santurtzi di Ainhoa de las Heras e Josemi Benítez. Il reportage ricostruisce l’omicidio di un uomo di 51 anni a El Puerto, avvenuto ad opera di tre ragazzi, uno dei quali minorenne, ai quali aveva offerto denaro in cambio sesso durante le vacanze di Pasqua. Il fumetto, pubblicato su El Correo nel settembre 2021, mostra come il giornalismo a fumetti possa essere utilizzato per raccontare efficacemente storie con un focus locale.

Qualche settimana fa, il reportage El Cartel del Asfalto di El Confidencial ha vinto il 3° Premio Vicente Verdú per il giornalismo e l’innovazione. Questo fumetto interattivo, basato su interviste e resoconti di un caso della Comisión Nacional del Mercado de la Competencia, rivela il modus operandi con cui le grandi imprese edili spagnole si sono aggiudicate irregolarmente oltre 500 milioni di euro di denaro pubblico in contratti di manutenzione. L’opera è frutto del lavoro di un team multidisciplinare guidato da Rocío Martínez. La giuria ha sottolineato come El Cártel del Asfalto “affronta un tema di grande interesse pubblico, come la corruzione, attraverso un’indagine approfondita, che svolge una funzione sociale e di servizio alla comunità, e lo mostra con una combinazione molto efficace di testo e illustrazioni, con un’estetica e un’esperienza coinvolgenti”.

In definitiva, il giornalismo a fumetti arricchisce la creatività narrativa degli eventi, stimolando l’interesse dei lettori. L’autore può infatti superare i limiti della struttura vignettistica e dell’inquadratura, decidendo quali elementi grafici privilegiare, includendo fotografie e collage, evidenziando alcuni dettagli e omettendone altri, scegliendo formati diversi o addirittura eliminando il testo a favore delle immagini. Queste innovazioni narrative trasformano e ibridano i generi giornalistici tradizionali, riconnettendosi con il pubblico, soprattutto più giovane.

Questo articolo è stato pubblicato originariamente sul  blog del Master en Innovación en Periodismo (MIP) dell’Universidad Miguel Hernández il 18 aprile 2023 e viene ripubblicato qui per gentile concessione. 

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