Cercare determinare la relazione tra giornalismo e politica spesso si risolve alla classica domanda sull’uovo e la gallina: chi è a settare l’agenda di chi? Sono i media a dettare le news della giornata o sono invece i politici e i loro spin doctor a creare le notizie?
Concentrandosi sul caso dell’Austria, un nuovo studio pubblicato da Journalism Practice esamina l’interdipendenza tra le testate d’informazione e i partiti politici e come questa sia cambiata negli ultimi quattro decenni. Joseph Seethaler e Gabriele Melischek, entrambi all’Institute for Comparative Media and Communications Studies dell’Austrian Academy of Sciences, hanno studiato cinque campagne elettorali avvenute tra il 1970 e il 2008 e analizzato se e in che modo queste ultime siano state in grado di impostare l’agenda degli organi di stampa.
I loro risultati fanno registrare un cambiamento significativo nella relazione tra i media e i partiti politici. Se negli anni ’70 i primi servivano da “condotti” per i partiti, gli organi di informazione sono diventati molto più autonomi nel 2008, “comportandosi come agenda setter per la politica”, scrivono i ricercatori. Seethaler e Melischek hanno svolto una content analysis esaminando ben 6200 comunicati stampa dai partiti parlamentari e 13700 contenuti informativi pubblicati dai media austriaci nel periodo di analisi, analizzando i contenuti dei maggiori telegiornali della sera e il coverage politico sa dei quotidiani di qualità che dei tabloid.
I ricercatori fanno notare che i loro risultati sono in sintonia con l’ampio trend globale iniziato qualche decennio fa noto come “mediatizzazione della politica”, un processo per il quale le richieste dei media settano i parametri della comunicazione politica. Come sostengono di due ricercatori, i politici e i loro partiti non si sono solo adattati alla logica dei media ma l’hanno fatta loro. Di conseguenza, la relazione tra i due ambiti è diventata reciproca: i giornalisti seguono la linea della politica, mentre i partiti sono fortemente influenzati dai media.
Questo ruolo potente dei media nel determinare le questioni delle campagne politiche tiene gli interessi della politica sotto controllo, ma comporta alcune limitazioni. Un esempio, sottolineato anche da Seethaler e Melischek, viene dalle elezioni del 2008, quando “ha guadagnato importanza lo sfruttamento di opportunità a breve termine, offerte da questioni calde e di alto profilo. In molti casi, però, i partiti sono solo riusciti ad appropriarsi dei titoli e non a dare forma all’agenda dei media nel complesso, come avveniva in precedenza”.
Seethaler, Josef, and Gabriele Melischek. “Phases of Mediatization: Empirical evidence from Austrian election campaigns since 1970.” Journalism Practice ahead-of-print (2014): 1-21.
Articolo tradotto dall’originale inglese
Photo credits: European Parliament / Flickr Cc
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