Se si pensa a Instagram difficilmente lo si immagina come applicazione per l’informazione. L’app fotografica di proprietà di Facebook, infatti, viene per lo più utilizzata per la condivisione di contenuti “leggeri” o di facile impatto. In virtù dei suoi 55 milioni di foto postate ogni giorno e i suoi 150 milioni di utenti attivi, pero, Instagram ha iniziato ad attirare l’attenzione di numerose testate giornalistiche e, in tempi recenti, di due giganti globali dell’informazione: il Guardian e la Bbc. Entrambi gli organi di stampa, come riporta Journalism.co.uk, hanno infatti iniziato a utilizzare la piattaforma di photosharing (e da qualche tempo anche videosharing) con attenzione, sviluppando due strategie ad hoc che, per quanto differenti, sfruttano Instagram in modo molto intelligente, soprattuto alla luce della crescente importanza del mobile per il giornalismo digitale.
Il rapporto tra fotogiornalismo e applicazioni di fotosharing è spinoso e lascia molte questioni aperte dal punto di vista etico, ma quello che è certo è che il reporting fotografico realizzato tramite smartphone e l’utilizzo di applicazioni mobile dedicate è una realtà consolidata e non mancano gli esempi virtuosi di utilizzo di quest strumenti digitali. Ma quanto fatto dalla Bbc e dal Guardian dimostra come anche Instagram (e anche Pinterest, come dicevamo qualche tempo fa) possa essere utilizzato come canale distributivo di notizie o come strumento di trasparenza e di engagement da parte dei media. I casi di testate giornalistiche attive su Instagram non mancano, ma i due casi inglesi in oggetto sono emblematici e sono due esempi validi delle potenzialità che Instagram offre per fare informazione.
La Bbc e #Instafax:
Il boradcaster inglese ha iniziato a sperimentare con l’uso di Instagram come canale di distribuzione di notizie. Il nuovo progetto si chiama Instafax e mira a sfruttare la condivisione di video che l’app offre da qualche mese ai suoi utenti. Tramite filmati con testi di 15 secondi, infatti, la Bbc posta su Instragram brevissimi lanci di notizie o il riassunto dei titoli delle maggiori news di giornata. Si tratta di video che contengono poche informazioni e facilmente “consumabili”, pensati ovviamente per un pubblico che fruisce questi contenuti su schermi molto piccoli e in mobilità e che offrono informazioni aggiuntive nelle didascalie dei video, oltre ai rimandi al sito della Bbc per ogni ulteriore aggiornamento.
Il progetto è molto simile a quanto testato qualche tempo fa da NowThisNews e ricorda quanto offerto da un’altra applicazione per le video news come Newsy che realizza “mini telegiornali” in video che raccontano le news in pochi secondi. In un’intervista rilasciata al Guardian, Steve Herrmann, Head of Bbc News Online, ha dichiarato che il progetto nasce con l’idea di raggiungere un pubblico che non è quello classico dell’emittente inglese e che si informa principalmente tramite i social media e che, di conseguenza, si aspetta di poter informarsi utilizzando i linguaggi di quelle piattaforme.
Il Guardian e #GuardianCam:
Il quotidiano inglese ha invece iniziato a utilizzare Instagram in modo più tradizionale, sfruttandolo per postare immagini di contesto relative ai servizi svolti dai suoi giornalisti “on assignment” in tutto il mondo. L’account ufficiale del giornale su Instagram viene periodicamente “consegnato” ai giornalisti che stanno lavorando a storie importanti. In questo modo, i reporter possono comunicare ai loro lettori il “dietro le quinte” di un reportage del Guardian utilizzando l’hashtag #GuardianCam, che raccoglie tutti i contenuti. Il progetto è stato lanciato a fine gennaio scorso. Fino a questo momento l’iniziativa è stata utilizzata dutante il coverage del discorso sullo stato dell’unione di Obama, la finale del Super Bowl e il varo del progetto Guardian Cities.
Nell’ottica del quotidiano londinese, Instagram diventa in questo modo un altro canale distributivo per le notizie del giornale, ma soprattutto uno strumento che può aumentare la partecipazione del lettori a tutto il processo di creazione di una notizia e la trasparenza di tutto il processo. Nel caso del discorso di Obama, ad esempio, l’esperimento è servito a raccontare la cultura e la prassi giornalistica che sta dietro a un evento del genere come i suoi rituali e tradizioni, aspetti che, pur facendo parte del coverage complessivo di un evento di questo tipo, difficilmente “arrivano” ai lettori. In un ottica sempre piu integrata, ha dichiarato Katie Rogers, Social News Editor al Guardian, “è un segnale molto importante per i nostri lettori l’essere presenti su questi piattaforme e farglielo sapere”.
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