Negli ultimi anni i media lettoni hanno conquistato l’indipendenza e prodotto un giornalismo di qualità, ma non hanno ancora raggiunto il livello dei paesi dell’Europa occidentale.
Questo il pensiero che esprime Ainārs Dimants, esperto di politica e comunicazione, nonché responsabile della versione lettone del sito EJO, nel suo libro Lettlands Mediensystem am Scheideweg. Lo studio verte sullo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa in Lettonia dopo la “seconda indipendenza”, in particolare durante “gli anni dei cercatori d’oro”, al termine della dittatura sovietica. Si tratta del periodo successivo all’entrata in carica di Michail Gorbatschow in qualità di segretario del PCUS, quando la Lettonia era ancora una delle repubbliche sovietiche e il nuovo presidente garantiva già libertà fino ad allora sconosciute.
Alla riconquista dell’indipendenza lettone seguì una riorganizzazione del sistema mediatico. Il quotidiano Diena, ad esempio, fondato nel 1990, divenne il più influente di tutto il paese e diverse testate vennero privatizzate, talvolta anche grazie al supporto di investitori stranieri. Nonostante tutti questi cambiamenti Dimants ritiene però che manchino ancora trasparenza e professionalità e lamenta la carenza di informazioni relative sia alla casa editrice di appartenenza sia alle norme che limitano l’influenza degli editori, dei curatori e dei capo-redattori: i problemi della concentrazione mediatica, dell’autonomia redazionale e della libertà di stampa rimangono pertanto ancora dei punti deboli che richiederebbero maggiore attenzione e una gestione più efficiente.
Nel 2009 quattordici giornalisti si sono licenziati dal quotidiano Diena, perché per ben tre mesi il redattore Aleksandrs Tralmaks nono solo si è rifiutato di comunicare ai suoi collaboratori chi avesse acquisito il giornale ma ha anche osato avanzare la proposta di un piano di risparmio (cfr. un articolo della Fankfurter Rundschau). L’autore sottolinea inoltre la necessità di potenziare e migliorare il settore delle associazioni professionali, della formazione permanente e del giornalismo mediatico, vista la mancanza di infrastrutture che garantiscano la qualità dei prodotti giornalistici.
Il testo si basa sulla dissertazione presentata da Dimants nel 2003 alla Freie Universität di Berlino, riveduta e aggiornata.
Ainars Dimants (2010), Lettlands Mediensystem am Scheideweg. Die Entwicklung der Massenmedien in Lettland nach der zweiten Unabhängigkeit, Südwestdeutscher Verlag für Hochschulschriften, Saarbrücken
Traduzione dal tedesco “Lettlands Mediensystem am Scheideweg” di Maria Elena Caiola