AllTechNewsSources è un nuovo blog dedicato al giornalismo tecnologico, nato lo scorso novembre. Fa una cosa semplice: riporta le news di tecnologia del giorno e le smonta fino a risalire alla vera fonte della notizia, sciogliendo tutto il percorso di citazione, traduzione e riproposizione fatto dai media internazionali. Spesso, una notizia, può arrivare sui media italiani perché riportata da qualche gigante del Web come Mashable, The Verge o grandi quotidiani e diventare automaticamente una notizia di queste testate, anche se originariamente arriva da altrove. Così, anche sei trova a due click di distanza, difficilmente la fonte originaria viene riportata, con il rischio di amplificare errori e imprecisioni.
AllTechNewsSources è curato da Martina Pennisi, giornalista freelance firma di Corriere della Sera e Wired. Il blog è un progetto interessante per diversi motivi: perché rende giustizia alle vere fonti delle notizie, evitando che queste finiscano sommerse dai link e, in secondo luogo, perché dimostra quanto facilmente il giornalismo online – qui si parla di tecnologia, ma il discorso si può estendere ad altri settori – possa essere più trasparente e accurato semplicemente sfruttando gli strumenti messi a disposizione dallo stare su Internet. Abbiamo chiesto a Martina Pennisi di raccontarci il suo progetto.
Da dove nasce l’idea di AllTechNewsSources?
“Lavoro come giornalista, soprattutto online, da più di 5 anni ma non ho mai avuto un blog. Ho la fortuna di scrivere degli argomenti che mi interessano e mi appassionano e ho sempre considerato le testate per cui scrivo anche uno spazio mio. E mi sono sempre detta che se mai avessi aperto un sito di qualsiasi tipo – anche commerciale, perché no? – sarebbe dovuta essere un’idea originale e utile. Ho dovuto aspettare arrivasse, tutto qui. Mi hanno sicuramente stimolato tutti i dibattiti sul difficile presente del giornalismo e sul fumoso futuro, ma sinceramente quello che ha inciso di più è il mio lavoro quotidiano. Tutto è partito da lì”.
Presentando il tuo progetto, parli di “notizie matrioska”. Cosa intendi con questa definizione?
“La notizia matrioska è la notizia che rimbalza da una testata all’altra senza che venga specificata in maniera chiara la fonte originale. Spesso, dopo qualche ora, viene presa per buona quella più autorevole, quando magari l’indiscrezione, la ricerca o il dato arrivano da tutt’altra e più piccola realtà. Ma non meno rispettabile. Soprattutto perché è l’unica che ha l’informazione vera e propria e merita di essere consultata da chi vuole scrivere un articolo sull’argomento. Il motivo è il solito: nei vari passaggi per errori più o meno consapevoli o traduzioni non precise la notizia può allontanarsi dal significato originario. Spesso, troppo spesso, arriva a fine giornata stravolta. E anche se così non fosse, una delle caratteristiche di Internet è proprio la profondità dei contenuti. Il lettore deve poter essere messo in condizione di arrivare nel modo più rapido possibile al dato nudo e crudo, al grafico o alla sentenza giudiziaria. Basta un link e deve andare alla fonte. E la fonte è una, non si scappa”.
Quali sono le ragioni per le quali si è persa l’attenzione per le fonti primarie nonostante la rete ci metta a disposizione gli strumenti per risalire al pezzo più piccolo della matrioska?
“Pigrizia? Tempi troppo stretti? Sai che non lo so? Non lo so perché lo trovo incomprensibile. Digitare, cliccare e cercare e uno degli aspetti più divertenti e interessanti del nostro lavoro, è quello che rende l’online una promessa per il futuro e non solo una piaga (economicamente poco conveniente) del presente. Internet è un parco giochi per i giornalisti. Ecco, diciamo che la ricerca della fonte è un giretto in altalena. Come si fa a non saltare sull’altalena? Poi viene tutto il resto, ancor più divertente e magari un po’ più laborioso. Ma, mi chiedo, se non hai voglia di salire sull’altalena cosa ci vai a fare al parco giochi?”
Pensi che i giornalisti, non solo di ambito tecnologico, siano in genere pigri nella verifica delle notizie? Si tende a prendere per oro colato quello che dicono le grandi testate Usa o peggio ancora le agenzie? Credi che il fenomeno si estenda anche ai colleghi che si occupano di altri settori?
“Per certi versi è anche comprensibile. Esistono testate e agenzie, sia italiane sia straniere, sui cui in teoria – in teoria – si può mettere la mano sul fuoco. Poi entrano in gioco l’errore umano, la malafede di chi traduce e ripubblica il lavoro altrui, la velocità della Rete, i correttori di bozze che si stanno estinguendo. Eccetera, eccetera, eccetera. La risposta più sincera che posso darti è che non ho la competenza specifica per dire lo stesso di altri settori. Temo e credo proprio di sì, soprattutto perché i problemi che ho citato prima riguardano un po’ tutti gli argomenti”.
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