I risultati della ricerca condotta dal Pew Research Center’s Project for Excellence in Journalism, insieme alla American Society of News Editors (ASNE) e alla Radio Television Digital News Association (RTDNA)
Il giornalismo americano è in declino. Circa un terzo dei direttori e capiredattore di giornali ed emittenti radio-televisive americani intervistati ritiene di lavorare in organizzazioni esposte ad alto rischio di sopravvivenza. Domina l’incertezza. Il 50% è convinto che i giornalisti non avranno futuro se non si riusciranno a trovare fonti di ricavi alternative e il 36% dichiara che, in assenza di nuove fonti di ricavi, le organizzazioni editoriali avranno serie difficoltà a rimanere sul mercato per un periodo superiore ai 5 anni.
Una prospettiva che si sta già avverando, considerata la dimensione della riduzione di personale avvenuta negli ultimi tre anni all’interno delle redazioni americane: il 45% della carta stampata ha subito un taglio che va dal 10 al 25%, ma vi sono realtà editoriali dove la riduzione è arrivata al 50%.
Sul futuro del giornalismo i direttori della carta stampata si dividono in parti uguali tra pessimisti e ottimisti, mentre una valutazione più negativa prevale nell’ambiente radio-televisivo.
Il 59% è critico nei confronti di Internet e ritiene che la qualità giornalistica sia nel tempo diminuita: notizie poco accurate, poco verificate. La stessa velocità di Internet viene vista in negativo: “Il pericolo è che gli standard giornalistici diventino il gossip alimentato da blog e twitter, opinioni e fatti non sono più distinguibili”, commenta un direttore radio-televisivo.
C’è qualcosa che gli editori avrebbero potuto fare e non hanno fatto negli ultimi 10 anni per contrastare la crisi? Il 36% ritiene che si sarebbe dovuto investire di più su internet e il 30% ritiene un errore non avere introdotto un sistema a pagamento, adesso, si dice implicitamente, forse è troppo tardi.
Eppure, l’introduzione di un sistema di pagamento, quanto meno parziale, è all’esame di molte organizzazioni: mentre solo il 10% dichiara di stare lavorando su ipotesi di questo genere, un 58% afferma di non averlo escluso e di stare facendo delle opportune riflessioni. Solo un 13% dei giornalisti della carta stampata afferma di averlo escluso in via definitiva.
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