I giovani spendono più tempo a leggere i giornali di carta che l’online

21 Dicembre 2017 • Editoria, In evidenza, Ricerca sui media • by

Pixabay / CC0 Creative Commons

I lettori fra i 18 e i 34 anni spendono quasi il doppio del tempo leggendo le edizioni cartacee dei giornali rispetto ai rispettivi siti web o applicazioni mobile. Nel 2016, i lettori di otto giornali nazionali inglesi in questa fascia di età hanno speso un totale di 21,7 miliardi di minuti leggendo le edizioni di carta di queste testate, mentre ne hanno trascorsi solo 11,9 online, sia tramite desktop che in mobilità. Questo è uno dei dati emersi dal mio nuovo studio, realizzato in collaborazione con Richard Fletcher del Reuters Institute di Oxford. La ricerca è basata sui dati di un sondaggio su larga scala e quelli del tracciamento del comportamento online degli utenti per scoprire il tempo totale speso sul web e sfogliando le edizioni di carta.

I risultati del nostro studio mostrano che, nonostante il calo complessivo nella circolazione dei quotidiani e la crescita del consumo di news sugli smartphone, i lettori di tutte le età spendono ancora più tempo sui giornali di carta che online. Il paper  mostra anche che i lettori dei quotidiani cartacei fra i 18 e i 34 anni spendono in media 23 minuti sfogliando le edizioni dei giorni feriali (e anche di più in quelle del sabato e della domenica), mentre visitano il sito della testata o la relativa app per un tempo medio di meno di un minuto al giorno (circa 43 secondi).

Tempo speso dai lettori britannici più giovani nel 2016 (online e carta)

L’eccezione del Daily Mail
Il nostro studio rivela però un’eccezione a questa tendenza, rappresentata dal Daily Mail: i britannici sotto i 35 anni, infatti, trascorrono sul suo sito il doppio del tempo che dedicano invece alla versione cartacea. La popolarità del Daily Mail Online fra i giovani lettori è chiaramente dovuta a un approccio editoriale concentrato su intrattenimento e celebrità, un taglio molto distante dall’atteggiamento conservatore assunto invece dalla versione cartacea.

Cambiamenti nel tempo
Nonostante la maggior parte dei giornali ottenga più attenzione da parte dei lettori più giovani con le edizioni cartacee, i giovani dedicano alle testate d’informazione complessivamente meno tempo che in passato, nonostante la distribuzione digitale abbia reso l’accesso più semplice e conveniente. Il nostro studio ha comparato anche il tempo speso leggendo i giornali nel 2016 con quello speso all’inizio del millennio, quando la diffusione del giornalismo online era ancora limitata. Il calo complessivo è stato del 40% e l’attenzione è diminuita soprattutto da parte dei giovani (-64%) e dei lettori di mezza età (-57%) piuttosto che da parte degli anziani (-14%).

Tempo complessivo speso leggendo i giornali (carta e online) 1999/2000 vs. 2016

Tuttavia alcune testate si sono opposte a questa tendenza al ribasso: il nostro studio ha rivelato ad esempio come il tempo totale (sia su carta che in rete) trascorso sul Guardian e sul London Evening Standard da parte del loro pubblico inglese sia in realtà cresciuto nel nuovo millennio, rispettivamente del 19 e del 17%. Nel caso del Guardian, in particolare, attribuiamo questa crescita al successo della sua edizione online, che ha attratto più attenzione di quella persa presso il suo pubblico cartaceo, e ai picchi di lettorato cartaceo del 2016 dovuti alla Brexit e all’elezione di Trump. Nel caso dello Standard è stata la decisione di renderlo gratuito, nel 2009, a far incrementare i lettori e, di conseguenza, il tempo speso complessivamente sulla testata.

Metodologia
Il nostro studio ha calcolato il tempo totale speso leggendo otto giornali britannici (Daily Mail, Mirror, Sun, Star, London Evening Standard, Daily Telegraph, Guardian, e Times) da parte del loro pubblico cartaceo e online (desktop e mobile) sopra i 18 anni utilizzando i dati del National Readership Survey (con un campione di 33,225 persone) e di comScore (circa 89,000 persone). Il nostro paper, “Has Digital Distribution Rejuvenated Readership? Revisiting the Age Demographics of Newspaper Consumption”, è stato pubblicato dal journal Journalism Studies questo mese.

Articolo tradotto dall’originale inglese da Giulia Quarta

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